Le pagelle

Cimignani, ma che gol hai fatto?

Diamo i voti ai bianconeri dopo il 2-0 rifilato al Sion in semifinale di Coppa Svizzera
© KEYSTONE / JEAN-CHRISTOPHE BOTT
Flavio Viglezio
28.04.2024 00:07

Saipi 5

Nei primi 15 minuti deve fare gli straordinari: eccezionale su Sorgic (sia nel primo sia nel secondo tempo), impedisce al Lugano di andare in svantaggio. Sempre attento e sicuro. 

Doumbia 4,5

Non parte bene, ma poi si riprende e concede pochissimo a chi cerca di passare dalle sue parti. Si procura il rigore ad inizio del secondo tempo.

Mai 4,5

Sbaglia un paio di appoggi ad inizio partita, ma in seguito torna ad essere un muro quasi insuperabile per gli attaccanti vallesani.

Hajdari 4,5

Anche lui, come Mai, concede poco dopo una prima fase di gara complicata.

Valenzuela 4

Prudente, si limita a svolgere con diligenza il proprio compito.

Grgic 4

Cerca di mettere ordine a centrocampo grazie a tecnica e visione di gioco. Ma manca un po’ di dinamismo.

Bislimi 4

Meno brillante che in altre occasioni, ma si da da fare anche in un oscuro lavoro di contenimento.

Cimignani 5

Il gol, da solo, vale il prezzo del biglietto. Prezioso anche in fase difensiva: limita le proiezioni di Lavanchy. 

Steffen 4,5

Dai suoi piedi partono spesso spunti interessanti. Sempre utile nel dettare i tempi offensivi della squadra. 

Bottani 4

Forse non è al massimo: ci prova, senza troppa fortuna, con un paio di inserimenti. Solo una volta riesce a sorprendere in velocità la difesa vallesana.

Celar 4

Solita partita di sacrificio. Nel momento della verità, non sbaglia l’importantissimo rigore. 

Sabbatini 4

Porta la sua esperienza, calma il gioco e fa correre spesso a vuoto il centrocampo vallesano.

Vladi 4

Entra e ci prova subito con un colpo di testa che finisce alto sulla traversa. Attitudine propositiva.

Espinoza, Macek, Aliseda s.v.

Croci-Torti 5

Porta per la terza volta di fila il Lugano in finale di Coppa Svizzera. Gestisce con freddezza e intelligenza tattica i cambi nel secondo tempo: rinforza il centrocampo ma non rinuncia ad offendere.