Dopopartita

Lo sfogo di Constantin: «Anche il Lugano aveva il dodicesimo uomo in campo, l'arbitro»

Il presidente del Sion si è rammaricato per l'occasione di Sorgic a inizio partita ma, soprattutto, ha criticato aspramente l'operato di Schnyder
© KEYSTONE / CYRIL ZINGARO
Red. Online
27.04.2024 23:58

«Entrambe le squadre avevano il loro dodicesimo uomo stasera. Noi avevamo il pubblico, il Lugano l'arbitro». Christian Constantin, nel dopopartita, non ha certo usato giri di parole per commentare la sconfitta del suo Sion al cospetto dei bianconeri, capaci di conquistare la loro terza finale di Coppa Svizzera consecutiva. Il presidentissimo dei vallesani, d'altro canto, aveva sbottato già a bordocampo, poco dopo il rigore fischiato a inizio ripresa ai danni dei padroni di casa.

Ancora Constantin: «Nessuno riesce a capire la decisione dell'arbitro al 49° minuto. Urs Schnyder era l'unica persona nello stadio ad aver visto il fallo di Cristian Souza su Ousmane Doumbia. Dovrebbe lasciare spazio ai giocatori più giovani e smettere di falsare la competizione». Non finisce qui. Anzi, il numero uno del club biancorosso ha rincarato la dose: «Pensa di avere sempre ragione. Non ha mai dubbi. Stasera il suo compito era quello di garantire la regolarità della partita. Non ci è riuscito. Naturalmente non c'era il VAR. Ma vorrei ricordarvi che la scorsa stagione il VAR ha permesso ai giocatori del Winterthur di giocare con le mani nella loro area di rigore. Quindi...».

Il presidente dell'FC Sion, dopo la trasformazione dal dischetto di Celar, ha compreso che la semifinale oramai avrebbe sorriso al Lugano. «Avremmo dovuto fare la differenza all'inizio, su quell'azione di Dejan Sorgic» si è rammaricato Constantin. «In seguito, il Lugano ha ottenuto un po' di campo tant'è che si è portato in vantaggio poco prima dell'intervallo. Ma se non fosse stato per quel rigore, avremmo potuto continuare come nel primo tempo. Sarebbe stata una vera partita di calcio...».

Chrstian Constantin, quantomeno, ha abbozzato un sorriso. Già, perché il presidente vallesano può dirsi soddisfatto del sostegno popolare alla sua squadra: «I tifosi erano presenti. Stavano anche aspettando che accadesse qualcosa di importante. Ma alla fine se ne sono andati scontenti».

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