Operazione pomodoro con insidie
MAGADINO - "D'accordo a denunciare chi non rispetta le regole, ma lasciamo lavorare tutti gli altri (contadini) senza chiamare a pagare tutto un settore per le inadempienze di pochissimi!". Questa, in sintesi, la reazione di Agrifutura - in rappresentanza del settore agricolo ticinese - all'Operazione pomodoro, avviata dalla polizia per combattere il lavoro nero nel settore primario.
Un fenomeno, nota bene, che esiste. Ma che è assai limitato, spiega il presidente Giovanni Berardi nella presa di posizione dell'associazione di categoria: "La denuncia di tre datori di lavoro va contestualizzata nel quadro generale dei controlli, specificando che alla grandissima parte delle aziende agricole non si è potuto muovere alcun addebito".
In questo ambito, se "il primo rimprovero va verso i denunciati", cionondimeno "una tiratina d'orecchi è destinata anche a chi ha scelto la denominazione di Operazione pomodoro". Il rischio di discreditare un intero settore, secondo Berardi, è concreto. E ciò è evidentemente non è giusto e non può essere accettato.