Eternit Italia, processo a dicembre

Disastro doloso per Schmidheiny e il barone de Cartier
Red. Online
Red. Online,AnsaeAts
22.07.2009 13:03

TORINO - Il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Jean Louis de Cartier de Marchienne sono stati rinviati a giudizio per il caso dei malati e morti d'amianto (quasi 3000 casi) alla Eternit Italia. I due imputati dell'inchiesta saranno processati in dicembre a Torino per disastro doloso e rimozione volontaria di cautele. Lo ha riferito oggi il giudice dell'udienza preliminare Cristina Palmesino. Il processo si aprirà il 10 dicembre e sarà il più grande, per numero di casi trattati e per il ruolo dei dirigenti coinvolti, mai celebrato per questioni legate all'amianto.

L'udienza preliminare, nata da un'inchiesta della procura di Torino, riguarda i casi di esposizione all'amianto lavorato in quattro stabilimenti italiani dell'Eternit: Casale Monferrato, Cavagnolo nel torinese, Ruviera in Emilia e Bagnoli in Campania. Alla lettura dell'ordinanza oggi hanno assistito 140 cittadini di Casale Monferrato, che sono solo alcune delle persone costituitesi parte civile, che hanno accolto la decisione con un applauso.

«È stata scritta una pagina importante della tormentata storia dell'amianto in Italia e nel mondo»: così il procuratore vicario Raffaele Guariniello ha commentato i due rinvii a giudizio disposti oggi nell'inchiesta Eternit. «Il giudice ha ritenuto fondata l'impostazione del nostro lavoro, tanto che ha respinto tutte le questioni sollevate dalle difese».