Tecnologia

A causa dell'intelligenza artificiale i CAPTCHA saranno sempre più difficili

I recenti sviluppi tecnologici hanno permesso ai programmi informatici di riconoscere immagini e parole con una precisione molto superiore a quella del passato rendendo quindi vulnerabili i classici test di sicurezza per determinare se a voler svolgere un'azione su internet sia un essere umano o un robot
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Red. Online
30.04.2024 23:15

L'idea alla base dell'intelligenza artificiale (IA) è semplificare la vita dell'uomo e velocizzarne le operazioni della vita quotidiana. L'obiettivo è sicuramente interessante e in larga parte raggiunto. Il perseguimento di questo ideale, tuttavia, ha generato anche qualche effetto collaterale andando, in alcuni frangenti, a complicare, invece di semplificare, il quotidiano delle persone. Un esempio lampante sono i CAPTCHA, ovvero quei test di sicurezza per determinare se a voler svolgere un'azione su internet sia un essere umano o un robot. Chi, per completare un'operazione online, non si è già ritrovato sullo schermo del proprio dispositivo un'immagine divisa in quadratini con sopra la domanda: «Seleziona tutti i riquadri in cui appaiono dei semafori»? Ebbene, questi test stanno diventando sempre più difficili nonché macchinosi per evitare che software basati sull'intelligenza artificiale possano aggirarli. I recenti sviluppi tecnologici hanno infatti permesso ai programmi informatici di riconoscere immagini e parole con una precisione molto superiore a quella del passato. Coloro che progettano i CAPTCHA si sono così trovati di fronte alla necessità di ideare indovinelli sempre più complessi.

I CAPTCHA servono a impedire ai programmi automatizzati (i cosiddetti «bot») di svolgere attività online quali l'acquisto di biglietti per un concerto (soprattutto se molto richiesti), il commento all'interno di blog o sotto ai post o la registrazione a siti web o social network.

«I software sono diventati particolarmente bravi a riconoscere le foto. È per questo che stiamo lavorando a una nuova ondata di CAPTCHA che si basino invece sulla logica», spiega al Wall Street Journal Kevin Gosschalk, fondatore di Arkose Labs, l’azienda che sta dietro ad alcuni dei test più strani e difficili che si trovano online. Arkose Labs ha per esempio ideato quiz in cui all'utente è chiesto di capovolgere l'immagine di un animale, di indicare quale, in una serie di animali, non vive sott'acqua oppure, ancora, di selezionare due oggetti dalla forma simile. «Gli utenti non possono più semplicemente identificare semplici oggetti», sottolinea la giornalista Katie Deighton. «Devono identificare un oggetto e poi fare qualcosa con quell’informazione: muovere un pezzo di un puzzle, ruotare un oggetto, trovare un numero nascosto in un’immagine più ampia».

Niente di impossibile, insomma, per un essere umano. È però certo che il tempo richiesto per risolvere i nuovi indovinelli aumenta così come il fastidio di coloro che si trovano costretti a risolverli. I nuovi CAPTCHA potrebbero poi creare qualche grattacapo alle persone con disturbi d'apprendimento.

«È probabile che in futuro le cose si faranno ancora più strane, che si chiederà alle persone di eseguire azioni che non hanno alcun senso», osserva Gosschalk. «Altrimenti le intelligenze artificiali saranno in grado di passare i test quanto gli esseri umani».