Il caso

«Cara ACB, mai più chi comanda anche nel vivaio»

Bellinzona, proposta formalmente la modifica dello statuto dell’associazione che si occupa del settore giovanile granata - Si vuole evitare che la maggioranza del consesso sia formata dalla proprietà della prima squadra: «Serve equilibrio fra le due entità per garantire trasparenza»
Il patron granata, l'imprenditore colombiano Juan Carlos Trujillo Velasquez. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
31.10.2025 06:00

Dalle parole ai fatti. Perché in «nessun club in Swiss Football League o Challenge League si riscontra un modello analogamente centralizzato come quello» dell’Associazione calcio Bellinzona (ACB), in cui la società anonima (che gestisce le redini della prima squadra) «nomina presidente e membri dell’associazione» che si occupa del settore giovanile. La scorsa estate aveva avanzato la proposta, come anticipato dal Corriere del Ticino il 5 agosto, ora l’ha formalizzata nero su bianco chiedendo che si proceda con la modifica dello statuto in occasione della prossima assemblea in agenda fra alcune settimane. Per farla breve: fuori dal comitato i vertici dell’ACB 1904 SA. Karim Spinelli, consigliere comunale PLR e già viceallenatore del club granata nella stagione 2014-2015 in Seconda Lega, è sempre più convinto che non si può aspettare. E come lui - abbiamo appurato - la pensano altri soci. Pertanto martedì ha inviato una lettera al presidente del vivaio Brenno Martignoni Polti ed al vice Roberto Mercoli esplicitando, ancora una volta, il suo pensiero.

Cosa si prevede attualmente

Allo stato attuale - secondo l’articolo 19 dello statuto dell’ACB - la società anonima, che si assume i rischi economici, ha diritto a tre membri su cinque (o cinque su sette) in seno all’associazione in virtù dei finanziamenti elargiti. Il 15 ottobre 2024 sono pertanto stati nominati Brenno Martignoni Polti (allora presidente della prima squadra), Pablo Bentancur (a quei tempi patron del sodalizio della capitale) ed Adriano Meoli. Nel frattempo la proprietà è cambiata, con il timone che è passato nelle mani dell’imprenditore colombiano Juan Carlos Trujillo Velasquez. Il quale non ha mai nascosto il desiderio di trasformare il settore giovanile in una «academy». Nella prossima assemblea ordinaria - che si terrà entro la fine dell’anno, come vi abbiamo riferito martedì - bisognerà scegliere il nuovo comitato. Ciò significa che - sulla base dello statuto - tre soci su cinque (compreso il presidente) dovranno essere dei rappresentanti dell’ACB 1904 SA. Immaginiamo che possano essere lo stesso Trujillo Velasquez (o sua moglie Carolina Holguin Tafur) affiancato, forse, dal direttore sportivo Alberto Spinelli e da una terza persona (l’amministratore unico Mario Rosas?).

«Quella decisione è nulla»

Secondo Karim Spinelli la convenzione sottoscritta fra l’associazione e la società anonima (per la nomina, appunto, della maggioranza del comitato del settore giovanile) «non può essere considerata vincolante» in quanto non sottoposta all’assemblea. «L’equilibrio tra entità associativa e SA resta il modello più solido e legale per garantire trasparenza e partecipazione democratica», scrive nella missiva. Pertanto - seguendo il suo ragionamento - quanto deliberato dai soci il 15 ottobre 2024 è da considerarsi nullo. Arriviamo quindi alla proposta di modifica dello statuto che l’ex viceallenatore dei granata chiede di inserire all’ordine del giorno della prossima assemblea. Il comitato dell’ACB, per Spinelli, deve essere eletto dall’assemblea «tra i suoi soci aventi diritto di voto. L’assemblea elegge altresì il presidente dell’associazione». Durata del mandato un anno con possibilità di riconferma.

Tra buona fede e prassi

«Ricordo che l’assemblea delibera sulle materie poste all’ordine del giorno predisposto dal Comitato direttivo, di sua iniziativa o a richiesta di almeno il 10% degli associati ai sensi dell’articolo 17 lettera ‘d’ dello statuto. In questo caso non si tratta di un obbligo automatico a carico del Comitato, bensì di una prassi associativa corretta, fondata sui principi di trasparenza e buona fede», puntualizza Karim Spinelli, il quale è attivo all’Ufficio esazione e condoni ed è presidente dell’Associazione dei funzionari di esecuzione e fallimenti del Canton Ticino.

Quell'«unicum» in Svizzera

«Le associazioni di Basilea, Wil, Lucerna e Servette sono finanziariamente autonome attraverso quote soci, sponsor locali, donazioni, eventi. Le SA operano su fonti esterne, commerciali, mercatistiche». Karim Spinelli ha buttato l’occhio su quello che succede negli altri club svizzeri. E Bellinzona è un «unicum» per quanto riguarda il modello adottato fra l’ACB (settore giovanile) e la società anonima che gestisce la prima squadra. Va trovato, ritiene, un equilibrio per evitare che la proprietà assuma troppo «peso» nel vivaio. Spinelli propone altresì di iscrivere, come ai tempi, l’associazione a Registro di commercio.

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