Cultura

A Lugano si aprono le porte di «Casa Schifano»

Francesco Schifano, fratello del grande Mario, protagonista di una sorprendente mostra nella quale ritroviamo una vera e propria grammatica del Fumetto
Mattia Sacchi
01.02.2024 12:22

Che cosa vuol dire essere artisti, quando tuo fratello è stato uno dei grandi della pop art europea? È quello che la Marco Lucchetti Art Gallery di Lugano ha provato a scoprire nella sua mostra Casa Schifano, che proprio oggi, alle 17, aprirà le sue porte per presentare l'arte di Francesco Schifano, fratello del celebre Mario. 

«Chi entrerà in questa casa chiedendosi quanto ci sia di Mario nelle opere di Francesco, uscirà scoprendo quanto in realtà c'è di Francesco nelle opere di Mario», sottolinea sorridendo Cristina Rogna Manassero, direttrice artistica della galleria di via Cattedrale 3. «In Francesco Schifano troviamo infatti una vera e propria grammatica del fumetto, in uno studio che guarda alle linee cinetiche e a quelle immagini che evocano un movimento non descrivendolo. Con elementi, come le palme e le querce, che creano una diretta connessione con le opere del fratello Mario. In questa mostra, curata magistralmente da Lorenzo Salvadori Amadei di Arf Roma, possiamo quindi provare a immaginare le dinamiche tra i due, così diversi ma così simili».

Un percorso artistico, quello del pittore nato in Libia nel 1937, nel quale pure spazi come un bagno o uno sgabuzzino riescono a trovare una loro bellezza. «La capacità di Francesco è quella di descrive un tempo popolato da essere umani che mettono in disordine gli ambienti in cui vivono ma non compaiono. Il protagonista diventa così il pubblico che guarda e anima con il proprio pensiero questi spazi, in una riflessione sul post modernismo e sul suo superamento. In contrapposizione alla still life che propone uno stile leccato e patinato, perfetto, quasi irraggiungibile e che circoscrive un periodo: la fine del secolo scorso, perfino nell’utilizzo di certe paste di colori. Francesco Schifano supera il secolo posizionandosi in un altro stile, descrivendo, nel rapporto tra fiction e non-fiction, la simulazione di realtà della linea chiara, con profili definiti degli oggetti e colori assolutamente pieni, come una vita senza sfumature che si presenta per quello che è».

Omaggi quasi indiretti a Walt Disney e Roy Lichtenstein, che mostrano la passione di Schifano per il fumetto: «La sua fascinazione per questo mondo è palese e la si può notare dai richiami all'architettura delle tavole di fumetti. A volte sembra di trovarsi di fronte a una vignetta di Topolino, ma soprattutto a quello sberleffo, quell'ironia, che sono più potenti di qualsiasi messaggio esplicito. Un desiderio di lettura della realtà pervasa dalla serenità che merita di essere vissuta: per questo siete tutti invitati, da questo pomeriggio fino al 1. aprile, a Casa Schifano».