Stati Uniti

Il futuro della pizza a New York? È elettrico

Nella Grande Mela è entrata in vigore un'ordinanza per regolare l'inquinamento dei forni a gas, legna e carbone – E i pizzaioli si stanno adeguando: «Anche così possiamo garantire la stessa qualità»
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Red. Online
01.05.2024 23:59

Le prime avvisaglie risalgono al giugno scorso. Ora, scrive il New York Times, qualcosa potrebbe effettivamente cambiare. Parliamo di Grande Mela e, soprattutto, pizza. No, il quotidiano non si è soffermato sugli ingredienti o sull'annosa questione se l'ananas ci vada oppure no. Il problema, a questo giro, è il forno. Anzi, i forni: a New York, infatti, il 27 aprile è entrata in vigore un'ordinanza che impone ai possessori (e utilizzatori) di forni a legna e a carbone di effettuare costosi aggiornamenti per ridurre l'inquinamento da particolato. Una questione doppia: da un lato, era ed è necessario migliorare la qualità dell'aria e, dall'altro, la città deve assolutamente ridurre la sua impronta carbonica. Di qui la necessità di cominciare da una prelibatezza tipicamente e squisitamente newyorkese, benché di origini italiane: la pizza, appunto.

Come l'hanno presa, però, i pizzaioli? E che cosa intendono fare? Spendere vagonate di dollari per aggiornare i propri forni o passare ai forni elettrici? «La versione più famosa della pizza di New York è quella fatta con il forno a gas» ha sentenziato Scott Wiener, vera e propria guida turistica delle pizze newyorkesi. «Mi riferisco al classico trancio, la versione che si prende e si piega». Bene, benissimo. Ma anche il gas è inquinante. Non solo, alcuni dei più abili pizzaioli di New York hanno visto la malparata: Il gas non sta certo diventando più economico, mentre i forni per pizza a legna o a carbone, a lungo considerati lo standard del mestiere, sono diventati sempre più rari. Di riflesso, i forni elettrici – un tempo derisi e considerati alla stregua di una scorciatoia – sono in aumento.

«La storia della pizza per me è legata al forno a legna» ha detto Anthony Falco, un consulente che ha lavorato con clienti in tutta New York e nel mondo. «Ma il futuro è indubbiamente elettrico». Secondo i pizzaioli di New York, la transizione alla fine potrebbe essere tutto fuorché dolorosa: i forni elettrici, infatti, possono raggiungere quasi la stessa temperatura di un forno a legna o a carbone, che può arrivare a bruciare fino a circa 900 gradi. Di più, presentano perfino un vantaggio: i forni elettrici mantengono il calore meglio, molto meglio rispetto alle alternative classiche. Non male, se pensiamo agli orari di punta e al ripetuto apri-chiudi dei forni per servire i clienti. «Abbiamo scoperto ad esempio che i forni a gas, anche quelli che dovrebbero essere performanti come delle Rolls-Royce, non riescono a tenere il passo di una pizzeria affollata» ha detto dal canto suo Noam Grossman, proprietario delle catene di pizzeri Upside e Norm. «Disperdono troppo calore».

Le pizze preparate in un forno elettrico possono cuocere più velocemente e a temperature più elevate, in modo che la crosta sia croccante e il formaggio, parola del New York Times, spumeggiante: il meglio della pizza del passato e della pizza del presente, verrebbe da dire. «Si ottiene comunque il tipico aspetto a macchie che si vede nei forni a carbone e a legna, ma con la consistenza croccante di una pizza in stile newyorkese» ha aggiunto Falco. I forni elettrici, poi, possono anche essere più facili da usare: sono quasi a prova di principiante, il che rende più facile la formazione dei nuovi dipendenti. «È come dipingere con i numeri» ha specificato Falco. «Basta inserire, girare e togliere».

Frank Tuttolomondo ha deciso di cambiare casacca, se così vogliamo definire il passaggio al forno elettrico, quando stava per aprire la sede del West Village della sua famosa pizzeria, Mama's Too: «Abbiamo scelto l'elettrico nel West Village perché non c'era gas nell'edificio». Detto che, in questo caso, c'era una necessità specifica, secondo Tuttolomondo il passaggio ai forni elettrici è inevitabile.

«Un certo tipo di locali è destinato a scomparire, garantito» ha dichiarato Paul Giannone, proprietario della pizzeria a legna Paulie Gee's a Greenpoint, Brooklyn. Giannone, invece di passare al forno elettrico, ha pagato 20 mila dollari per aggiornare i suoi forni. Quanti potrebbero e potranno permettersi simili spese? «Non sarebbe male una sovvenzione» ha indicato lo stesso Giannone.

Beth DeFalco, vice commissario per gli affari pubblici, ha dichiarato che il Dipartimento di Protezione Ambientale della città per il momento si sta concentrando interamente sulla sensibilizzazione. L'ordinanza, insomma, diventerà effettiva di fatto soltanto il prossimo anno. Quando, cioè, il periodo di transizione sarà considerato concluso e le autorità inizieranno, se caso, a far applicare le regole. A proposito di sensibilizzazione, la città sta parlando con i cosiddetti ritardatari. Le circa 90 pizzerie con forni a legna e a carbone che non hanno ancora scelto se aggiornare i forni esistenti o passare all'elettrico. Il futuro, come confermato da Giannone: «Ho installato forni elettrici in molti miei punti vendita e non aprirò mai più un altro locale con forni a legna, è una seccatura troppo grande».

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