In Giappone è guerra agli orsi: interviene anche l'esercito

Orsi che irrompono nei supermercati, aggrediscono agricoltori, si spingono fino alle stazioni ferroviarie e persino nei campus universitari. È un autunno di paura in Giappone, dove oltre 100 persone sono state ferite e 11 hanno perso la vita dall’inizio dell’anno in attacchi di orsi — un record senza precedenti. Di fronte all’escalation di violenze, il governo di Tokyo ha deciso di ricorrere a una misura eccezionale: l’invio dell'esercito - le Forze di autodifesa, Jieitai - nella prefettura di Akita, nel nord del Paese, per assistere le autorità locali nel controllo della popolazione di orsi.
«Gli orsi compaiono nei supermercati, e non è escluso che uno possa trovarsi davanti alla vostra casa al mattino», ha dichiarato il ministro della Difesa Shinjiro Koizumi, spiegando che i cittadini «vivono nella paura». La legge, ha precisato Koizumi, autorizza i militari a fornire supporto nella posa di trappole e nella gestione delle carcasse degli animali, non ad abbatterli. Quel compito resterà ai cacciatori locali, ormai stremati dopo mesi di allerta. Tuttavia, secondo gli ultimi aggiornamenti, l'esecutivo sta valutando di permettere anche alla polizia di utilizzare fucili.
Crisi e cause
Nella sola prefettura di Akita, oltre 50 persone sono rimaste ferite nel 2025 e due sono morte: una donna di 73 anni aggredita mentre portava fuori la spazzatura e un uomo di 38 che si trovava proprio nei pressi dell’ufficio municipale del villaggio di Higashinaruse quando è avvenuto l'attacco. Il governatore Kenta Suzuki ha chiesto formalmente l’intervento dell’esercito, affermando che «la situazione non è più gestibile solo con le forze locali».
Ma per quale motivo, proprio ora, si assiste a una simile impennata degli attacchi? Gli esperti citati dai media internazionali individuano due cause principali dietro la crescita esponenziale degli avvistamenti e degli attacchi: i cambiamenti climatici e lo spopolamento rurale. Le estati sempre più calde e gli inverni irregolari hanno compromesso la produzione di faggiole e ghiande, una delle principali fonti alimentari per gli orsi neri giapponesi (Ursus thibetanus japonicus) e per gli orsi bruni dell’Hokkaido. A corto di cibo, gli animali si spingono sempre più vicino alle aree abitate, attratti da campi coltivati, cassonetti e frutteti.
Allo stesso tempo, il progressivo abbandono delle campagne ha lasciato vaste aree di territorio senza la presenza umana che un tempo fungeva da deterrente naturale. I villaggi di montagna, oggi popolati quasi solo da anziani, non hanno le risorse né le competenze per gestire un numero crescente di incursioni.
Secondo una ricerca dell’emittente pubblica NHK e dell’Istituto di ricerca forestale, circa il 70% degli attacchi avviene ormai in aree abitate. Dall’inizio di ottobre, 66 persone in dodici prefetture sono state aggredite, quattro delle quali sono decedute. L’80% dei casi si concentra nella regione di Tohoku, nel nord-est del Paese, con Akita, Iwate e Fukushima in cima alla lista delle aree più colpite.
L’intervento dei militari
Il piano elaborato dal Ministero della Difesa prevede una prima missione esplorativa di ufficiali per coordinare la posa di trappole e il recupero delle carcasse. Le gabbie metalliche, posizionate con un'allettante esca all’interno, scattano automaticamente alla chiusura dell’ingresso, permettendo ai cacciatori di intervenire in sicurezza. Il ministro Koizumi ha sottolineato che «è fondamentale che l’operazione non interferisca con le altre missioni delle Forze di autodifesa», ma ha aggiunto che «non si può restare a guardare mentre le vite e i mezzi di sussistenza dei cittadini vengono minacciati».
In passato, l’esercito era già stato mobilitato contro emergenze animali, come l’eccessiva popolazione di cervi yezo nell’isola settentrionale di Hokkaido. Ma è la prima volta che le forze armate vengono coinvolte in una crisi legata agli orsi.
Mentre le autorità si danno da fare per gestire la crisi, ai residenti è stato consigliato di evitare spostamenti a piedi all’alba o dopo il tramonto, di portare con sé campanelli e spray repellenti, e di rinunciare temporaneamente alla raccolta di funghi e verdure selvatiche, un rito autunnale molto amato. In diverse scuole di Akita e Iwate le lezioni sono state sospese dopo l’avvistamento di orsi nei pressi degli edifici, mentre a Iwate University le attività sono state cancellate per due giorni dopo che un animale era stato notato nel campus.
La tensione ha raggiunto anche il mondo della cultura: la produzione del film «Higuma!!» («Orso bruno!!»), un thriller ambientato in montagna, ha annunciato il rinvio dell’anteprima prevista per fine novembre. «Preferiamo attendere un momento in cui il pubblico possa godersi il film in un contesto più sereno», hanno spiegato i produttori.
