Stati Uniti

Proteste contro i raid anti-migranti a Los Angeles, Trump invia i soldati

Secondo quanto riferito dai media locali i manifestanti si sono scontrati con la polizia fuori da un grande negozio di mobili, Home Depot
© AP Photo/Ethan Swope
Ats
08.06.2025 09:53

Nuovo proteste sono scoppiate ieri a Los Angeles contro i raid delle autorità per l'immigrazione. Secondo quanto riferito dai media locali i manifestanti si sono scontrati con la polizia fuori da un grande negozio di mobili, Home Depot.

Gli agenti in assetto antisommossa, con elmetti e scudi, si sono radunati nella zona nel pomeriggio e si sono scontrati con i dimostranti che da due giorni stanno protestando contro i raid dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE) in cui sono state effettuate decine di arresti nella zona di Paramount, un quartiere a maggioranza latina. Gli agenti hanno utilizzato ancora una volta proiettili di gomma e gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti.

Il presidente americano Donald Trump ha firmato un ordine per l'invio di 2.000 agenti della Guardia nazionale per contrastare i disordini. «Nella misura in cui proteste o atti di violenza inibiscono direttamente l'esecuzione delle leggi, essi costituiscono una forma di ribellione contro l'autorità del governo degli Stati Uniti», afferma Trump nell'ordinanza in cui stabilisce che le unità della Guardia nazionale «proteggeranno temporaneamente» gli ufficiali dell'immigrazione.

Il presidente ha duramente attaccato le autorità locali: «il governatore della California Gavin Newscum e la sindaca di Los Angeles Karen Bass non riescono a fare il loro lavoro, cosa che tutti sanno, allora il governo federale interverrà e risolverà il problema delle rivolte e dei saccheggiatori nel modo giusto!!!», ha scritto Trump su Truth usando il soprannome dispregiativo che ha affibbiato al governatore della California Newsom, dove «scum» vuole dire spazzatura.

Newsom ha replicato su X che «il governo federale sta mobilitando la Guardia nazionale e sta schierando 2.000 soldati a Los Angeles - non perché ci sia una carenza nell'applicazione della legge, ma perché vogliono uno spettacolo. Non dateglielo. Non usate mai la violenza. Parlate pacificamente». Il governatore democratico ha inoltre definito l'invio di soldati «volutamente incendiario»: «aumenterà soltanto le tensioni. Le autorità di Los Angeles sono in grado di chiedere assistenza per l'ordine pubblico in qualsiasi momento».

In una dichiarazione resa nella giornata di venerdì, citata dalla BBC, il governatore democratico aveva sostenuto che «i continui e caotici rastrellamenti federali attraverso la California, per raggiungere una quota arbitraria di arresti, sono tanto sconsiderati quanto crudeli. Il caos di Donald Trump sta erodendo la fiducia, facendo a pezzi famiglie e minando i lavoratori e le industrie che sono il motore dell'economia americana».

Intanto lo zar dei confini di Donald Trump, Tom Homan, è arrivato a Los Angeles per seguire da vicino i blitz anti-migranti.

Hegseth: «Pronti a intervenire anche i marines»

Il segretario statunitense alla difesa Peter Hegseth ha scritto su X che «se le violenze (a Los Angeles, n.d.r.) continuano, anche i marines in servizio a Camp Pendleton (base dei marines in California, n.d.r.) saranno mobilitati - sono in massima allerta».

«Gli assalti di una folla violenta sull'ICE (Immigration and Customs Enforcement, n.d.r.) e sulle agenzie federali - ha proseguito Hegseth - hanno lo scopo di impedire la rimozione di stranieri clandestini criminali dal nostro suolo: un'invasione pericolosa favorita da cartelli criminali (anche detti organizzazioni terroristiche straniere) e un enorme RISCHIO PER LA SICUREZZA NAZIONALE».

«Sotto il presidente Trump - ha scritto ancora il segretario alla Difesa - violenza e distruzione contro agenti e strutture federali NON saranno tollerate. È BUONSENSO. Il Dipartimento della difesa sta mobilitando IMMEDIATAMENTE la Guardia nazionale per sostenere l'applicazione della legge federale a Los Angeles».

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