Campo Marzio

Compromesso politico sul nuovo Polo congressuale

Il Consiglio comunale di Lugano ha approvato a larga maggioranza l’iter proposto dalla Commissione della pianificazione – Prima di coinvolgere i privati, il Municipio dovrà presentare una variante di PR per definirne i contenuti
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
19.12.2023 22:34

Lo avevamo lasciato lunedì sera a metà del guado, con i conti del 2024 ancora da votare a qualche polemica tra il sindaco e alcuni consiglieri comunali nell’aria. Questa sera, il Legislativo di Lugano ha completato la “traversata” e ha approvato con 39 voti favorevoli, 3 contrari e 6 astenuti il preventivo del prossimo anno, con una perdita stimata di poco meno di 9 milioni di franchi e un moltiplicatore d’imposta mantenuto al 77% . Prima del voto finale, il plenum ha pure bocciato un emendamento di Edoardo Cappelletti (PC) per reintrodurre gli incentivi per l’acquisto di biciclette elettriche o per la sostituzione delle batterie.

Come si muove la cintura

Il dossier finanziario era però lungi dall’essere archiviato: dopo i conti preventivi, si è discusso anche dell’andamento a medio-lungo termine, ossia del Piano finanziario. E dalla discussione in aula sono emerse, come già nei due documenti, le diverse strategie e visioni politiche, oltre a diverse critiche all’indirizzo dell’Esecutivo. I due rapporti della Commissione della gestione – sia quello di maggioranza sottoscritto da PLR, Lega, UDC e Centro (relatore Ferruccio Unternährer) che quello di minoranza di PS, Verdi e PC (relatore Carlo Zoppi) – concordano sulla necessità di farsi sentire di più a Bellinzona sul tema dei contributi al Cantone e condividono le preoccupazioni sulle possibili conseguenze del moltiplicatore differenziato per le persone fisiche e giuridiche, ma divergono su alcune “ricette” per far fronte a delle previsioni finanziarie negative che preoccupano entrambi gli schieramenti. Per la maggioranza occorre contenere le uscite, contendendo per esempio le spese per il personale, mentre per la minoranza si dovrebbe lavorare sul fronte delle entrate, per esempio cercando di incassare di più da alcuni diritti di superficie. «Se non facciamo qualcosa ci ritroveremo a dover prender decisioni impopolari come nel 2013. Basta a voler continuare a spendere sempre di più ogni anno», ha chiosato Unternährer – molto critico sull’agire del Municipio –, il quale ha auspicato che l’Esecutivo intraprenda «un percorso virtuoso» a fronte di «un’esplosione della spesa pubblica». Come detto, l’area progressista ha posto l’accento «sulla ricerca di nuove entrate. Le misure di risparmio proposte ha affermato Zoppi – porterebbero a una diminuzione della qualità dei servizi». E questo ha un peso, secondo il capogruppo socialista, «soprattutto se si considera che Lugano è sempre più un comune residenziale».

A preoccupare, come detto, sono anche le possibili conseguenze negative dell’introduzione del moltiplicatore differenziato. «Che cosa farà il Municipio?», ha chiesto Paolo Beltraminelli (Centro). Gli occhi, inutile dirlo, sono puntati sui Comuni vicini. Che circondano, fisicamente e metaforicamente, la città in riva al Ceresio. Sappiamo che Paradiso ha un moltiplicatore molto basso e potrebbe arrivare al 45% per le persone giuridiche» e Lugano, va da sé, non potrebbe competere. «Tanti comuni della cintura potrebbero fare due calcoli...». Ma di questo tema se ne occuperà giocoforza l’Esecutivo che scaturirà dalle urne il prossimo 14 aprile: «Faremo tesoro delle vostre osservazioni. La strategia di Lugano sul moltiplicatore differenziato la deciderà il prossimo Municipio», ha replicato il sindaco Michele Foletti.

Un’altra strada

Dopo i conti cittadini, il secondo piatto forte della sessione di Consiglio comunale è stato il nuovo Polo congressuale al Campo Marzio, un dossier strettamente legato alle finanze cittadine. Ma di soldi si parlerà più avanti: ieri è stato deciso, finalmente, la via da percorrere per arrivare al primo colpo di pala. Ormai oltre un anno fa, il Municipio aveva chiesto al Legislativo di approvare o sconfessare la nuova impostazione per il progetto. Questo per poter poi preparare un precontratto di partenariato pubblico-privato con le due aziende interessante a costruire nel comparto (nel frattempo consorziatesi) e allestire la necessaria variante pianificatoria. All’inizio di dicembre, la Commissione della pianificazione ha proposto all’unanimità un cambiamento nell’iter procedurale (al quale il Municipio ha già aderito, ndr). In buona sostanza, prima andrà elaborata la variante di Piano regolatore – «è a buon punto», ha assicurato il Municipio – e solo dopo, l’Esecutivo dovrà approvare un messaggio per le successive fasi di sviluppo del Polo, che potrà dunque includere la proposta di partnership pubblico-privata. In parole povere: prima si definiscono i contenuti, poi si coinvolgono i privati. La proposta commissionale è stata accolta all’unanimità: 45 favorevoli e un solo contrario.

«L’iter inizialmente scelto dal Municipio ha suscitato più di una perplessità», ha affermato la co-relatrice del rapporto commissionale, Céline Antonini (PLR). «Seguendo quella strada, il potere contrattuale di Lugano di fronte ai privati sarebbe diminuito». Sulla stessa lunghezza d’onda anche la seconda co-relatrice, Tessa Prati (PS): «Prima vanno definiti i contenuti strategici». Prati ha poi auspicato l’edificazione di edifici a pigione moderata per le fasce meno abbienti. Nel suo intervento, Marco Bortolin (Lega) ha posto l’accento sul «compromesso trovato in Commissione a fronte delle diverse criticità». Un compromesso «che finalmente ha portato in aula» questo annoso dossier. Federica Colombo Mattei (Centro) ha puntualizzato che «il lungo tempo trascorso non è stato sprecato», ma ha appunto permesso di arrivare a questa soluzione «condivisa», sostenuta anche dall’UDC, come confermato dalla capogruppo Raide Bassi. Il vicesindaco e capodicastero Cultura, sport ed eventi Roberto Badaracco ha ribadito quello che per lui è un punto fermo: «Il Polo dobbiamo realizzarlo, e per farlo in tempi ragionevolmente brevi abbiamo bisogno del vostro supporto. Con questo messaggio volevamo da voi un sì chiaro sulla realizzazione di questo progetto e un’indicazione su come farlo. Dopo 13 mesi lo avete fatto; ben venga questo tempo investito». Il prossimo terreno di scontro politico sarà dunque l’allestimento della variante pianificatoria. «Sarà fondamentale», ha ammesso Badaracco.

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