Pensieri dal battellino

Basta alcol a Palazzo

La frequentazione della buvette del Gran Consiglio annebbia le idee ai politici e le loro capacità alla guida? Togliamo loro la bottiglia
Bruno Costantini
27.04.2024 06:00

Asia non la smetteva di ridere pensando al fatto che un giorno Pino e Pronzino potrebbero venire a mettere il naso anche sul battellino chiedendo la proibizione del trasporto di Barbera fatto col mulo. Si sa, da cosa nasce cosa, da una burla può scaturire un effetto valanga che trascina tutti. I due deputati del Movimento per il socialismo hanno infatti presentato un’iniziativa parlamentare generica per aiutare «i/le parlamentari ed i membri del Governo ad evitare di essere coinvolti/e in incidenti con automobilisti stranieri». In che modo? Proibendo la vendita di bevande alcoliche alla buvette del Gran Consiglio perché «come dimostrano recenti fatti d’attualità, questa situazione comporta elementi di pericolo non indifferenti per i membri del Legislativo e dell’Esecutivo cantonali che, nella stragrande maggioranza, raggiungono Bellinzona con la propria vettura; vi è infatti il forte rischio che, alla fine delle sedute e avendo frequentato in modo eccessivo la buvette, rientrando al proprio domicilio possano imbattersi in un controllo di polizia o, peggio ancora, essere coinvolti in un incidente stradale, magari causato da turisti stranieri di passaggio».

Pino e Pronzino si devono essere divertiti come matti a elaborare questa goliardata che ha più a che vedere con le avventure stradali di SuperNorman che con intendimenti salutistici, di sicurezza viaria e di risoluzione di urgenti problemi del Paese. La mia amica microinfluencer del lago e content creator sta con i due compagni della rivoluzione permanente perché le tirano su il morale (probabilmente anche loro ogni tanto un goccetto se lo fanno), sapendo che in ogni caso non v’è il rischio che vadano al potere. Però è un peccato che la proposta di abolire l’alcol alla buvette del Gran Consiglio non sia accompagnata anche da altre motivazioni. Per esempio, perché a Palazzo troppe cose finiscono a tarallucci e vino oppure perché alcune decisioni sembrano essere prese da gente assai poco sobria. Per dirne una, a titolo preventivo: prossimamente il Parlamento dovrà decidere lo stanziamento di 800.000 franchi per il progetto preliminare della funivia Fusio-Ambrì promossa dal Dipartimento del territorio. Il progetto vero e proprio costerebbe tra i 33 e i 40 milioni di franchi. È una follia sia per l’inutilità dell’opera, giustificata con la solita storiella sul sostegno allo sviluppo delle zone periferiche (persino la funivia tra le ben più blasonate Zermatt e Cervinia si sta rivelando un flop) sia perché in un periodo in cui il Cantone non ha più soldi e taglia di qua e di là solo dei deputati che hanno frequentato in modo eccessivo la buvette potrebbero dire di sì, raccontandoci la favoletta degli investimenti che sono sempre buoni e giusti.

Con le dovute differenze, è come l’acquisto dello stabile EFG di Lugano firmato Botta per metterci la cittadella della giustizia su cui il popolo si esprimerà (per fortuna) il prossimo 9 giugno. L’avventura immobiliare di SuperNorman costa 80 milioni ai quali se ne devono aggiungere almeno altri 200 per i lavori di adeguamento e per la ristrutturazione del vecchio palazzo di giustizia. Nessuno dubita che quest’ultimo sia ridotto a una topaia – Asia dice che sarebbe ideale per metterci gli autogestiti creando la cittadella dei brozzoni (cit. Lorenzo Quadri) – ma perché è stato fatto andare in malora per poi ora non lasciare alternativa all’acquisto dello stabile EFG? Forse Pino e Pronzino hanno ragione: basta alcol alla buvette di Palazzo.