Cambiamento climatico

Anche febbraio 2024 è stato il più caldo mai registrato a livello globale

Pe il nono mese consecutivo, svela Copernicus, sono state registrate massime storiche in tutto il pianeta: a febbraio il termometro ha segnato 1,77 gradi in più rispetto al periodo preindustriale – Da record anche le temperature degli oceani
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Red. Online
07.03.2024 07:15

Anche a febbraio 2024 le temperature sono state calde. Fin troppo calde. Il mese che ci siamo da poco lasciati alle spalle, svela Copernicus, passerà infatti alla storia come il febbraio più caldo mai registrato a livello globale. E anche come nono mese consecutivo in cui si sono toccate temperature massime in tutto il pianeta. Un altro record, insomma. L'ennesimo che, tuttavia, fa suonare ancor più forte l'allarme del cambiamento climatico, le cui conseguenze sono ormai visibilissime. 

© Copernicus
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Stando ai dati diffusi nelle scorse ore da Copernicus, a febbraio le temperature sono state «eccezionalmente alte» nell'aria, ma anche negli oceani. Nello specifico, la temperatura media globale dell'aria in superficie è stata di 13,54 gradi celsius. Vale a dire, un valore superiore di 1,77 gradi alla media preindustriale del mese di febbraio. Ancor più allarmanti, però, sono i dati relativi alle prime due settimane del mese, periodo in cui si sono registrate le temperature più alte. Dall'8 all'11 febbraio, per quattro giorni consecutivi, la media globale giornaliera ha infatti raggiunto i 2 gradi sopra la media preindustriale. 

© Copernicus
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E non è finita qui. Sì, perché, come dicevamo, anche le acque hanno registrato il loro record. Secondo le rilevazioni di Copernicus, a febbraio la temperatura media globale della superficie di mari e oceani è stata di 21,06 gradi, che secondo l'agenzia è anche «la più alta per qualsiasi mese nel set di dati». Dati, questi, che fanno rabbrividire e riflettere. Temperature oceaniche così elevate, infatti, non fanno altro che aggravare il ciclo del riscaldamento globale. Il riscaldamento degli oceani, poi, porta allo scioglimento del ghiaccio marino, elemento fondamentale per riflettere i raggi solari e contribuire a mantenere temperature più fresche. In altre parole, senza il ghiaccio il livello del mare continua a salire, mentre le temperature aumentano. Una combinazione che, per forza di cose, scatena quindi eventi meteorologici estremi. E ne sono la prova i fenomeni a cui stiamo assistendo, un po' in tutto il mondo. 

Negli Stati Uniti, in particolare, nelle ultime settimane si sono registrate temperature primaverili ed estive in diverse località. Ma anche piogge molto forti, inondazioni e nevicate massicce. E persino temperature così estreme da provocare quello che è stato definito prima «il più grande incendio mai avvenuto in Texas», poi «uno dei più grandi nella storia degli Stati Uniti». 

Record anche per la Svizzera

Sebbene gli ultimi giorni di forti precipitazioni possano trarre in inganno, anche in Svizzera lo scorso mese si è aggiudicato il titolo di «febbraio più caldo dall'inizio delle misurazioni». In particolare, è stata registrata un'eccedenza delle temperature di 4,9 gradi, nel raffronto con la media del trentennio dal 1991 al 2020. Non solo. La colonnina di mercurio ha superato anche quella che è stata per diversi anni la media del marzo. E addirittura, in alcuni giorni, le temperature registrate sono state più elevate della media del periodo 1991-2020 per il mese di aprile, secondo quanto svelato a fine mese da MeteoNews. 

Inoltre, come svela il rapporto di Copernicus, anche nella Confederazione i valori più alti sono stati registrati nella prima metà del mese, quando si sono toccate temperature medie superiori di oltre cinque gradi al trentennio di riferimento. 

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