Cultura

«A Monte Verità dimostreremo che i funghi possono conquistare il mondo»

I mondi surreali protagonisti di questa edizione di Eventi Letterari, che dedicheranno spazio ad altre forme d'arte come musica e cultura – Ne parliamo con il regista Stefano Knuchel
Mattia Sacchi
21.03.2024 13:30

Comincia oggi la dodicesima edizione degli Eventi letterari Monte Verità, che quest'anno si propone di contrapporre alle tendenze centrifughe della società contemporanea dei «campi magnetici» in grado di attirare chi crede nella forza della creatività. Campi magnetici era infatti il nome del testo fondativo dei surrealisti, composto cento anni fa a quattro mani da André Breton e Philippe Soupault. Alla presenza dell’ultimo segretario di Soupault, Raoul Schrott, gli ospiti degli Eventi letterari potranno vivere in prima persona la dimensione comunitaria come utopia durante gli incontri al Monte Verità e in occasione delle visite guidate, tra le altre nella casa natale di Meret Oppenheim. Perché, come profetizzava Lautréamont già nel 1870, «la poesia deve essere fatta da tutti. Non da uno solo!»

«Sarà che il luogo è particolarmente evocativo, ma ci sono vibrazioni molto buone che lasciano presagire a un'edizione molto interessante - racconta Stefano Knuchel, regista e consulente alla direzione artistica della manifestazione -. Quest'anno celebriamo i 100 anni dal manifesto surrealista, che invitava gli artisti ad immaginare e creare oltre la realtà, abbandonando la razionalità inquietante in un gesto di gioia provocatoria».

Un secolo dopo, è incredibile pensare a come, sotto certi aspetti, la surrealità sia diventata la normalità, con il proliferare di tesi spesso sconnesse con qualsivoglia elemento scientifico. «È uno dei temi che affronteremo in questi giorni. Oggi sembra che l'irrazionalità sia il sentimento dominante. Quella dei surrealisti però non rinunciava alla conoscenza e allo studio, anzi: la loro visione estetica e filosofica era in grado di creare provocazioni in grado di potenziare la nostra comprensione del mondo e della realtà. Ad esempio, Merlin Sheldrake ci racconterà di un mondo governato dai funghi: detto così può sembrare assurdo, ma in realtà i funghi sono stati essenziali nell'evoluzione umana, anche nelle nuove tecnologie».

Tecnologie come l'Intelligenza artificiale, troppo spesso accusata di soffocare la creatività. «A Monte Verità avremo Jojo Mayer, uno dei migliori batteristi al mondo. Mayer non solo non demonizza le nuove tecnologie, ma ha sviluppato con loro un dialogo per creare nuove sonorità. È chiaro che, se si interpretano gli sviluppi tecnologici come un modo per lavorare di meno, non otterremo mai niente di nuovo da loro, ma se invece ci impegneremo a capire come sfruttare le potenzialità di certi sistemi potremo espandere i limiti della nostra creatività. È quindi interessante analizzare l'avvento dell'intelligenza artificiale, ricordando che a volte dovremmo togliere la parola intelligenza, visto che quello che crea dipende dal nostro utilizzo».

La musica di Jojo Mayer non sarà l'unica deviazione multidisciplinare di Eventi letterari, che in questi anni sta crescendo abbracciando anche altre forme d'arte. Tra queste, anche la cucina. «Anche la cucina, quando si eleva dalla mera nutrizione per abbracciare filosofie e creatività, diventa una vera e propria forma d'arte. Quest'anno avremo con noi anche lo chef stellato Pietro Leeman, che si rapporta alla natura e alle materie prime in un modo che potremmo tranquillamente definire artistico. Le sue sono vere e proprie creazioni che raccontano un territorio e una visione »surreale«, per rimanere in tema con il leit motiv della manifestazione, del mondo che lo circonda».

Un'arte che tuttavia non è effimera, ma che può anche affrontare temi sociali. «Il surrealismo è stato in grado di dire un forte no ad alcuni aspetti malsani della nostra società, proponendo visioni e modi per cambiarla. Basti pensare al regista svizzero Milo Rau, autore di opere che sono state un vero e proprio pugno allo stomaco, in grado di fare processi artistici a temi scomodi, che alle volte si ha paura ad esporre. Rau sarà a Monte Verità e affronterà con l’attivista politico Yvan Sagnet, Ann Cotten, Tom McCarthy e Stefan Zweifel la mitizzazione dell’atto terroristico nella modernità, la lotta reale per la giustizia e il fascino della trasgressione dei tabù. Dimostrando come l'arte possa aiutare a cambiare le cose».