Sci alpino

Girardelli lancia la volata di Gut-Behrami e Odermatt

I due campioni svizzeri guidano la generale di Coppa del Mondo grazie a una costanza di rendimento impressionante - Nella seconda metà degli anni Ottanta solo l'austriaco naturalizzato lussemburghese riuscì a spezzare l’egemonia rossocrociata - Oggi elogia Lara e «Odi»
© KEYSTONE / JEAN-CHRISTOPHE BOTT
Massimo Solari
20.02.2024 06:00

La Svizzera domina la Coppa del Mondo di sci alpino. In quasi tutte le sue declinazioni. Lara Gut-Behrami e Marco Odermatt guidano la generale, così come tre classifiche di specialità. Le stesse, per altro: gigante, superG e discesa. La mente, in modo naturale, fa quindi un balzo all’indietro. Agli anni Ottanta, sì, segnati a più riprese da monologhi rossocrociati. Se in campo maschile - come ora - l’eroe nazionale era solo e soltanto Pirmin Zurbriggen, tra le donne il testimone passava di mano in mano, da una campionessa all’altra. Erika Hess, Michela Figini, Maria Walliser, Vreni Schneider. Quanto talento.

Tra il 1984 e il 1989 le doppiette elvetiche al vertice del Circo bianco avrebbero potuto materializzarsi al termine di ogni stagione. E invece l’en plein si realizzò «solo» in tre occasioni. Complice le gesta di un altro fenomeno: Marc Girardelli, l’unico in grado di spezzare l’egemonia di Zurbriggen.

«Autentici fuoriclasse»

Negli scorsi mesi «Odi» ha spinto la concorrenza al limite. E, per alcuni pezzi da novanta, sappiamo come è andata a finire. Girardelli, se vogliamo, visse e seppe cavalcare la dinamica opposta. Prima ispirato dai successi di Ingemar Stenmark e, appunto, pungolato poi dal duello con Zurbriggen. «Ma ogni epoca può contare su interpreti e personaggi straordinari» tiene a precisare Girardelli, contattato dal CdT. Lo sciatore austriaco, naturalizzato lussemburghese, gioca la carta della modestia. «Il livello di Stenmark e Zurbriggen ha superato quello di ogni altro atleta. Su questo piano è però giusto situare anche Marco Odermatt. In assenza di errori, si tratta di sciatori imbattibili. E, agli occhi degli avversari, di autentici fuoriclasse».

Nella generale di CdM, il 26.enne nidvaldese può vantare quasi 1.000 punti di vantaggio su Cyprien Sarrazin, suo primo inseguitore. Ed è facile profetizzare la caduta di un altro primato. Sin qui, infatti, il margine più ampio tra primo e secondo era stato scavato da Hermann Maier, nel 2001, con 743 punti.

«Merita la coppa più preziosa»

A impressionare, della stagione di «Odi», è altresì la regolarità dei (grandi) risultati. E, da un polivalente eccezionale all’altro, un filo sottile sembra unire proprio Odermatt e Girardelli. In questa stagione, la punta di diamante di Swiss-Ski non ha mai chiuso oltre il 7. rango, ottenendo 17 podi in 20 gare. Ebbene, nell’inverno 1984-85 - sfociato nella conquista della prima generale di Coppa del Mondo - Girardelli prese parte a 17 gare, risultando sempre tra i migliori dieci e finendo 14 volte sul podio.

I Mondiali a Cortina hanno sbloccato definitivamente Lara. E un fenomeno alla Odermatt non si era mai visto
Marc Girardelli, cinque volte vincitore della generale di Coppa del Mondo

Alla costanza di rendimento sta dando del tu anche Lara Gut-Behrami. Sulle 22 prove disputate, la ticinese è andata a punti in 21 occasioni, 19 delle quali grazie a un piazzamento nella top 6. Di più: Lara ha appena eguagliato il record di podi stagionali, tredici, ottenuto tra il 2015 e il 2016. Quando arrivò la prima coppa di cristallo più preziosa, esatto. Non solo: se otto anni fa seppe racimolare 1.522 punti complessivi, gli attuali 1.414 suggeriscono che toccare un nuovo apice - a quasi 33 anni e con otto prove a disposizione - è possibile. «Lara è un fenomeno» sottolinea senza esitare Girardelli, a sua volta capace di mettere le mani sulla quinta e ultima generale di CdM a otto anni di distanza dalla prima. «Il segreto di Gut-Behrami? A mio avviso, dopo i Mondiali di Cortina archiviati con due ori e un bronzo ha compiuto un progresso decisivo a livello mentale. Lara, oggi, è un’atleta migliore rispetto a quando era giovane. Non ho dubbi: una campionessa del genere merita di vincere la coppa più prestigiosa».

A ciascuno la propria festa

Le finali di Saalbach, tra un mese, emetteranno gli ultimi verdetti. E, dicevamo, i presupposti per un’altra, clamorosa doppietta svizzera ci sono tutti. A lungo separati dai rispettivi calendari, in Austria gli avvincenti percorsi di Gut-Behrami e Odermatt troveranno dunque un punto d’incontro. Un concentrato di talento e ambizione, per due figure tuttavia profondamente diverse. Nel porsi verso l’esterno. E nella gestione della carriera e della fama. «Lara e Marco sono sicuramente personaggi differenti» conferma Girardelli. Per poi tratteggiare dei ritratti personali: «Un fenomeno alla Odermatt, il Circo bianco non lo aveva ancora conosciuto. Vero, anche Bode Miller si concedeva - di tanto in tanto - una birra. Ma prima delle gare (ride, ndr.). Lo svizzero, invece, preferisce vincere e poi fare festa. E visto il numero di successi del recente passato, beh, i momenti per lasciarsi andare devono essere stati parecchi. Ma è proprio questo atteggiamento a rendere Odermatt molto simpatico al pubblico». E Lara? Sentite Girardelli: «È evidente come siano la tranquillità e gli affetti a scandire le vittorie di Gut-Behrami. Non le è mai piaciuto condividere questi momenti con la folla. Sono tuttavia convinto che ad accompagnare i suoi risultati più prestigiosi - nell’intimità di casa - sia stato dell’ottimo vino».

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