L'intervista

Marciello: «Rossi? È già bravo, ma potrei dargli due dritte»

In vista dell'inizio del nuovo campionato, abbiamo fatto una bella chiacchierata con il pilota ticinese, che quest'anno gareggerà con Valentino Rossi
Per la stagione 2024, Raffaele Marciello gareggerà con il team WRT, insieme a Valentino Rossi. © reuters/GREGORY LENORMAND
Maddalena Buila
13.02.2024 06:00

Quest’anno Raffaele Marciello si batterà per difendere il titolo nell’Endurance Cup del GT World Challenge Europe. E lo farà con il Team WRT, compagine più vincente nella storia della serie, affiancato dai compagni Maxime Martin e Valentino Rossi. A pochi giorni dalla prima corsa stagionale, la 12 Ore di Bathurst in Australia, abbiamo fatto una chiacchierata con il pilota ticinese.

Raffaele, innanzitutto come stai?
«Tutto bene, grazie».

Sei pronto per tornare in pista? Questa stagione dovrai difendere il titolo di campione nell’Endurance Cup del GT World Challenge Europe…
«Sì, mi sento pronto. La pausa invernale non è stata lunghissima, considerato che abbiamo chiuso la scorsa stagione a metà novembre con la gara di Macao e riprenderemo tra pochi giorni. Ciononostante siamo riusciti a prepararci al meglio per il debutto nel 2024».

Le tempistiche sono sempre un po’ ristrette, considerati anche i test di fine e inizio stagione. Non senti mai la necessità di tirare il fiato per un tempo più prolungato di quello che al momento ti è consentito?
«Gli impegni sono parecchi, è vero. Ma fintanto che amo quello che faccio non ne soffro più di quel tanto. Anzi, mi piace avere l’agenda piena ed essere costantemente in giro per il mondo a gareggiare. Ho scelto io questa vita e non vorrei fare nient’altro al mondo (sorride, ndr)».

Dopo sette anni in Mercedes quest’anno hai deciso di voltare pagina, accasandoti in BMW. Un cambiamento importante…
«Vero, ma ritengo fosse il momento giusto per farlo. È stata infatti una mia scelta quella di optare per un nuovo team. In BMW avrò la possibilità di crescere ancora di più, mettendo in cascina ulteriori risultati. Era il momento giusto per buttarsi. Sicuramente all’inizio della stagione dovrò prendere le misure con l’auto nuova e lo staff, ma non credo sarà un processo che richiederà troppo tempo. Tutto sommato il mondo dei motori è piuttosto piccolo, dunque conosco già praticamente tutti i membri del mio nuovo team».

Dopo sette anni in Mercedes era giusto cambiare, in BMW potrò crescere ancora e centrare altri successi
Raffaele Marciello, pilota ticinese  

Un’altra grande novità di questa stagione si riscontra poi anche nella squadra con cui gareggerai. Nel 2024, infatti, difenderai i colori del famoso Team WRT, la compagine più vincente nella storia della serie del GT World Challenge Europe Endurance Cup, affiancato da Maxime Martin e Valentino Rossi. Un gran bel gruppo. Avete già avuto modo di allenarvi insieme?
«Innanzitutto devo fare una premessa. Ovvero che sono veramente contento di poter gareggiare per questo team, che è davvero uno dei più forti in circolazione. Detto questo, sicuramente il nostro gruppo è particolarmente interessante. Vedremo però come ci troveremo in pista. Conoscevo già bene sia Maxime sia Valentino, ma dobbiamo ancora trovare tra noi i giusti equilibri e la giusta alchimia per diventare un trio affiatato e vincente».

Come se la cava «Il Dottore»?
«Diciamo che se ha già dimostrato di essere un maestro delle due ruote, deve ancora invece dare prova di essere un grande campione nell’automobilismo (sorride, ndr). Ciò detto, collaborando con lui non si può fare a meno di notare quanta passione provi per il mondo dei motori in generale, aspetto che lo porta a lavorare davvero alacremente per continuare a migliorarsi».

Pensi avrai l’occasione di dargli qualche dritta?
«Magari giusto un paio (sorride, ndr). Sicuramente credo che da me potrebbe apprendere la competitività in pista sulle quattro ruote. Non per altro, ma perché correre in macchina è sempre stata la mia vita, dunque è normale che io abbia sviluppato una sensibilità che a lui ancora un po’ manca. D’altronde sarebbe la stessa cosa se io salissi su una moto, sarei lontano anni luce dai livelli di Valentino (ride, ndr). Ritengo però si sia dimostrato estremamente coraggioso a lanciarsi in una sfida simile, impegnandosi da subito in campionati prestigiosi come quelli che affronterà, insieme a noi, questa stagione. È una persona estremamente competitiva, aspetto che sicuramente lo aiuterà a crescere diventando molto forte anche nell’automobilismo. Fermo restando che già ora, tutto sommato, ha dimostrato di essere più che bravo (sorride, ndr)».

Rossi ha già 44 anni, sportivamente parlando lo si può definire un vecchietto. Inoltre ha sicuramente già la bacheca di casa stracolma di trofei. Pensi gareggerà con la vostra stessa grinta o che vivrà il campionato come una sorta di passatempo?
«È vero, Valentino ha già una certa età, ciononostante la sua voglia di vincere è ancora grande. Si impegna moltissimo per migliorarsi giorno per giorno. No, non penso proprio che per lui si tratterà di un passatempo. Ritengo scenderà in pista con la nostra stessa grinta e determinazione. A nessuno piace arrivare secondo, sicuramente nemmeno a lui».

Valentino ha già 44 anni, ma la sua voglia di vincere non è diminuita, lotterà come noi in pista
Raffaele Marciello, pilota ticinese

Che tipo è in pista? Scatenato come lo è fuori?
«Non particolarmente. Lo definirei scatenato tanto quanto tutti noi piloti (sorride, ndr). Ma quando c’è da correre entra in modalità competizione e lavora veramente bene. D’altronde, con tutti i titoli che ha vinto in MotoGP, sa cosa vuol dire imporsi un metodo di lavoro vincente».

Oltre agli impegni nell’Endurance Cup, per te ci saranno poi quelli del Mondiale Endurance, insieme ai compagni Dries Vanthoor e Marco Wittman, quelli dell’Intercontinental GT Challenge e del British GT Championship. C’è una gara, tra quelle in programma, a cui tieni particolarmente?
«Ci sono tante gare importanti in programma. A partire già dalla prima corsa di questo weekend in Australia. Poi chiaramente non posso non citare la 24 Ore di Spa per quello che rappresenta, oppure la 24 Ore del Nürburgring. Tutte piste su cui in passato siamo riusciti a fare bene. Speriamo di fare lo stesso anche a questo giro».

Quelle a cui partecipi sono tutte corse di lunga durata, dove giocoforza devi condividere l’abitacolo con un compagno o più. Se la gara prende una brutta piega a causa di un errore non commesso da te, provi frustrazione o sei cosciente sia un rischio che esiste dovendo dividersi il volante?
«Scelgo decisamente la seconda opzione. Siamo tutti consapevoli che per il meglio del team è giusto avere in squadra piloti diversi tra loro. Se così non fosse, e i conducenti avessero tutti le stesse caratteristiche, inevitabilmente si creerebbero delle sfide interne che farebbero solo male al gruppo. Questo aspetto va però irrimediabilmente a creare delle prestazioni differenti in pista, che però sappiamo esistono e non devono scoraggiarci».

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