Calcio

Non bastavano i lombrichi, ora al Comunale si rischia la scossa

Il 22 aprile la SFL si esprimerà sulla richiesta di licenza presentata dall'ACB – Lo stato dello stadio è finito nel mirino della lega, che ha imposto più interventi alla società – La Città ha promesso di sistemare il terreno da gioco, ma a preoccupare adesso sono gli allagamenti sulla tribuna tv
©CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
11.04.2024 20:00

Per un fugace istante, le difficoltà finanziarie del Thun hanno reso appetibile la terza piazza della Challenge League. E, per alcune settimane, la terza piazza della Challenge League è parsa appetibile al Bellinzona. Della serie: magari - a cascata - ci scappa lo spareggio promozione. Poi qualcosa si è rotto. La classifica si è fatta d’improvviso bruttina. Quasi pericolante. E lo stesso si può dire del Comunale, finito seriamente nel mirino della Swiss Football League. Servono chiarezza e assicurazioni, sì, e non solo sul piano sportivo. Nel giro di dieci giorni, però, tutto sarà molto più chiaro. Da qui al 23 aprile, infatti, i granata affronteranno proprio il Thun (sabato alle 18), il Baden e lo Sciaffusa. E se i recenti balbettii in campo saranno confermati, beh, invece che al gradino più basso del podio la squadra di Manuel Benavente farà bene a pensare a un finale di stagione senza psicodrammi sportivi.

Le frizioni con l’autorità

La data da cerchiare in rosso sul calendario, sia per il Thun, sia per l’ACB, è tuttavia il 22 del mese. Quando, cioè, la Commissione licenze della Swiss Football League comunicherà chi ha fatto bene i compiti e chi, invece, dovrà ripetere l’esame, con il rischio di venire bocciato. Nessuno, dalle parti del Comunale, ha scordato le vicissitudini dello scorso anno, con il lavoro del club messo in dubbio pubblicamente dalla lega, prima dell’imbarazzata marcia indietro in seconda istanza. Ma oggi la società diretta dalla famiglia Bentancur è tranquilla?

Oddio, sino a Pasqua mica tanto. E ciò - suggerivamo - alla luce delle frizioni con la Città per quanto concerne la gestione e lo stato delle infrastrutture destinate alla prima squadra. Le parti, nel dettaglio, erano chiamate a trovare un accordo circa le condizioni di utilizzo dello stadio. Un accordo ritenuto cruciale dalla SFL per dare una chance concreta alla domanda di licenza presentata dal Bellinzona. L’autorità, da un lato, esigeva garanzie circa il pagamento di alcuni arretrati (importi nel frattempo saldati) e del futuro affitto. Il club, dall’altro, lamentava però l’infelice manutenzione del terreno da gioco. E non a torto, bisogna sottolinearlo.

Un campo non all’altezza

Nel fornire una prima valutazione del dossier granata, la SFL aveva criticato aspramente il livello del Comunale. Tanto da escludere categoricamente la possibilità di strappare la licenza per la Super League, a meno di non designare un altro impianto a norma. A questo scenario, ad ogni modo, la dirigenza granata ha oramai rinunciato. Almeno per un’altra stagione. A presentarsi, tuttavia, è stato un altro problema. Complici le gravi lacune in termini di permeabilità dell’acqua, l’eccessiva durezza del suolo e - quali effetti indesiderati - la presenza di lombrichi e fienarola annuale, il campo del Comunale è stato giudicato inadeguato anche per la semplice licenza di gioco della Challenge League. Ahia. Entro il 4 aprile scorso l’ACB ha quindi dovuto far elaborare un programma di manutenzione specifico da sottoporre alla lega.

Ebbene, a ridosso della scadenza l’autorità cittadina si è mossa. Tradotto: negli scorsi giorni alla Commissione licenze sono giunti nuovi documenti attraverso i quali regolare e permettere l’attività dei granata al Comunale durante la stagione di Challenge League 2024-25. Insomma, perlomeno nero su bianco la Città si è impegnata a fare la propria parte per sistemare la superficie di gioco, persino in ottica Super League.

Ma in aggiunta alla convenzione aggiornata per l’utilizzo del Comunale, con l’affitto mantenuto a 50.000 franchi annui, Palazzo Civico ha dovuto rispondere a un’altra richiesta vincolante della SFL. Tra i requisiti per l’ottenimento della cosiddetta «licenza III», all’ACB viene in effetti imposta la costruzione di una torre televisiva vis-à-vis alla tribuna principale. E ciò non oltre il 2024. Agli allegati inviati in lega si sono dunque aggiunti le rinnovate promesse e i piani esecutivi di massima del Comune bellinzonese.

Di allagamenti e choc elettrici

Che poi, nonostante lo scarso tempo a disposizione, in seno all’Esecutivo bellinzonese si vorrebbe presentare alla Swiss Football League un progetto diverso. Un progetto in grado di rendere per certi versi superflua la realizzazione - avulsa - di una torre tv. La visione dell’autorità, idealmente da sostanziare in autunno, prevede l’avvento di una nuova tribuna, con tanto di spogliatoi, locali pensati per la prima squadra, e va da sé omologata per le riprese televisive. Non solo. Il tutto renderebbe possibile intervenire sulla tribuna esistente, ovviamente in un secondo momento.

Tutto molto bello, già. Peccato che al Comunale - nel frattempo - sia sorto un altro problema non indifferente. Nelle scorse ore il club ha ricevuto l’ennesima e-mail dalla «broadcasting manager» della SFL. Uno scritto dai toni preoccupati e però anche perentori, nel quale s’invita l’ACB a intervenire sulla tribuna provvisoria destinata alle riprese tv, quella alle spalle del tifo organizzato per intenderci. In occasione di più partite casalinghe bagnate dalla pioggia - avverte la SFL - la postazione del cameraman si è allagata. E, tenuto conto dei cavi presenti, non s’intende più correre il rischio di potenziali e pericolose scariche elettriche. La società ha più volte sollecitato l’autorità cittadina, senza apparentemente ottenere un riscontro. Il problema? La SFL ha chiesto di dimostrare gli interventi di miglioria entro il 12 aprile. Domani, esatto. Il tutto preannunciando possibili sanzioni al club.

La trattativa con FC32

L’ottenimento della licenza per il prossimo campionato rimane imprescindibile anche nel quadro della cessione della maggioranza delle azioni della SA granata. Dopo la fiammata di inizio marzo, quando a uscire allo scoperto era stato il gruppo australiano FC32 - con l’ex dirigente della Nike Paul Francis in prima linea -, le trattative sono proseguite dietro le quinte. Fra le parti c’è un accordo di massima, costo dell’operazione compreso. Pablo e «Pablito» Bentancur hanno sempre dichiarato di non avere fretta, anche se le magagne legate all’infrastruttura non stanno probabilmente favorendo l’affare. Tanto che qualora la cordata australiana prendesse davvero il controllo della società, puntando a un campionato di vertice, si parla addirittura di «prenotare» Cornaredo per avere uno stadio a norma di Super League. Gli imminenti risultati di Tosetti e compagni e il primo verdetto per la futura licenza di gioco potrebbero intanto influenzare - e non poco - le negoziazioni in corso.

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