Tennis

Scivolone di Alcaraz: Sinner ne approfitterà pienamente?

A Parigi, in occasione dell’ultimo Masters 1000 stagionale, l’iberico è sorprendentemente uscito subito di scena - Se l'altoatesino, vincente all'esordio, dovesse conquistare il torneo domenica, tornerebbe il numero 1 del ranking ATP
©Epa/Yoan Valat
Alex Isenburg
29.10.2025 22:00

Nel corso della sua ancor giovane carriera, Carlos Alcaraz ha già dimostrato di saper vincere contro qualsiasi avversario e su qualsiasi superficie. Vi è soltanto una particolare condizione di gioco che il tennista di Murcia ha dimostrato di soffrire più di altre, ed è quella relativa ai tornei indoor. Per lui, allora, questa edizione del Masters 1000 di Parigi sembrava poter divenire una buona occasione per invertire la tendenza. La manifestazione attualmente in corso nella «Ville Lumière», infatti, si è recentemente rinnovata, spostandosi all’interno de «La Défense Arena». E i campi, lì, sono decisamente meno rapidi rispetto a quelli presenti nel tradizionale scenario di Bercy.

La delusione dello spagnolo

Prima del debutto in tabellone, non a caso, le parole dell’iberico erano state incoraggianti. «Una superficie eccessivamente rapida, dove a contare è soprattutto il servizio, non mi piace molto. Qui il campo non ha nulla di simile con quello dell’anno scorso, è molto più lento, favorendo così gli scambi e un tipo di tennis più articolato». Insomma, le premesse sembravano davvero ideali, per lui. Eppure, il suo esordio, capitato al secondo turno del main draw, è stato accompagnato da un’inopinata battuta d’arresto. Già, perché dopo tre combattuti parziali, ad avere la meglio è stato Cameron Norrie (impostosi 6-4 3-6 6-4). E al di là della bontà del gioco espresso dal rivale britannico – capace, con le sue insidiose traiettorie mancine, di sconfiggere Alcaraz in altre due circostanze in passato – va sottolineata la contro prestazione messa in mostra dallo spagnolo

Quest’ultimo, in conferenza stampa, non si è affatto tirato indietro. «Sono davvero deluso per il mio livello – ha ammesso – non sentivo proprio la palla. In allenamento avevo avuto ben altre impressioni». La statistica degli errori non forzati, che ha toccato addirittura quota 54, in questo senso è stata impietosa. «Non so davvero cosa sia successo, non sono nemmeno arrivato a questo appuntamento così stanco come invece lo ero nella parte conclusiva delle scorse annate. Adesso voglio solo tornare a casa – ha chiosato – e capire quel che devo fare».

Arriva il controsorpasso?

Questa inattesa sconfitta, peraltro, ha chiuso una strabiliante striscia di 9 tornei filati in cui Alcaraz era riuscito a spingersi almeno sino alla finale. Che il record personale – in quella che resta comunque la miglior stagione della carriera – potesse infrangersi proprio a Parigi non era impensabile. Del resto, nella capitale francese Carlitos ha sempre faticato, raggiungendo solamente una volta (tre anni or sono) il traguardo dei quarti di finale. Un k.o. del genere, tuttavia, risuona come un campanello d’allarme. In primis, in considerazione degli ultimi due appuntamenti dell’anno, a cui l’iberico tiene particolarmente, ovverosia le ATP Finals e la Coppa Davis. Siccome entrambe le manifestazioni – che si terranno in Italia (rispettivamente a Torino e a Bologna) – presentano delle condizioni di gioco simili.

Inoltre, aspetto tutt’altro che secondario, questo scivolone rischia di costare caro in ottica ranking. E a beneficiarne non può essere altri che Jannik Sinner. L’altoatesino – dopo le diverse polemiche, scaturite invero solamente in patria, relative alla mancata partecipazione alla prossima Coppa Davis – ha saputo imporsi nel torneo «di casa», a Vienna, conquistando 500 punti ATP utili per ridurre lo svantaggio in classifica. Oggi, poi, è riuscito a regolare il belga Zizou Bergs – sconfitto con il punteggio di 6-4 6-2 – accedendo dunque agli ottavi di finale del torneo parigino, dove affronterà Francisco Cerundolo. Nel caso in cui Sinner, questa domenica, dovesse riuscire a conquistare il trofeo dell’ultimo Masters 1000 della stagione, il numero uno delle graduatorie mondiali tornerebbe a essere lui.

Non è più «impossibile»

Non da ultimo, rivolgendo lo sguardo ancor più avanti, Sinner potrebbe compiere un’impresa che lui stesso – solo pochi giorni fa, ma prima della sconfitta di Alcaraz – aveva definito «impossibile», ossia chiudere il 2025 al primo posto. Riuscirci – considerando i 3 mesi di sospensione ai quali è andato incontro, così come tenendo conto degli ottimi risultati raggiunti pure dal suo grande rivale – sarebbe pressoché epico. Ma, come accennato, si tratta di un’evenienza tuttora plausibile. Soltanto in un caso – una possibilità assai remota – Sinner potrebbe terminare l’anno da numero uno pur non vincendo a Parigi, mentre ogni altro scenario richiede una sua vittoria in terra francese. E ciò, tra l’altro, potrebbe perfino non bastargli pure nel caso in cui dovesse inanellare un percorso netto da qui alla conclusione delle Finals. Già, perché Alcaraz, dal canto suo, per scalzarlo necessiterebbe di un bottino superiore ai 450 punti. E l’iberico potrebbe incamerare questa somma vincendo le tre partite del girone, oppure spingendosi fino all’atto finale di Torino. Prima, però, occhi su quanto succede a Parigi. E dunque, affaire à suivre.