Il bilancio

Volley Lugano, un piccolo passo indietro e qualche riflessione da fare

La stagione si è chiusa con il quarto posto e con 3 sole vittorie nelle ultime 14 partite - Il direttore sportivo Gianbattista Toma: «Gli obiettivi sono stati raggiunti, ma c’è delusione per aver mancato il bronzo»
© CdT/Chiara Zocchetti
Fernando Lavezzo
19.04.2024 00:30

Un passettino indietro. Dal terzo posto dell’anno scorso al quarto di questa stagione, arricchita dalla seconda finale consecutiva in Coppa Svizzera. «C’è delusione per aver mancato la medaglia in campionato, ma nel complesso sono moderatamente soddisfatto», ci dice il direttore sportivo del Volley Lugano, Gianbattista Toma. «Gli obiettivi fissati in estate – un piazzamento nelle prime quattro e un bel percorso in Coppa – sono stati raggiunti».

Il bronzo è andato all’Aesch Pfeffingen, avversario alla portata delle rosanero. «Perdere le semifinali dei playoff e la finale di Coppa contro il Neuchâtel, che è di un altro livello, è più facile da accettare. Ma nella finalina con le basilesi avremmo potuto e dovuto fare di più», spiega ancora Toma. «Come si è ben visto mercoledì in gara-2 al Palamondo, la squadra di Timo Lippuner ha voluto la vittoria più di noi. Nelle statistiche eravamo vicinissime: stessi errori, stesse percentuali, stessi punti (105 a 105, ndr.). Ma nei momenti decisivi ci è mancato il giusto atteggiamento. Alcune ragazze hanno reso al di sotto delle aspettative».

Analisi a 360 gradi

Il Volley Lugano ha vinto soltanto 3 delle ultime 14 partite giocate: la semifinale di Coppa Svizzera contro il Ginevra e due gare su tre nei quarti dei playoff contro il Kanti Sciaffusa. Successi di prestigio, importanti, emozionanti, che però non devono nascondere alcune difficoltà emerse nel finale. «Ne terremo sicuramente conto nelle nostre valutazioni di fine stagione», conferma Toma. «Ci attendono settimane di analisi a 360 gradi. L’allenatore Apostolos Oikonomou, a cui abbiamo già rinnovato la fiducia per il prossimo anno con un’opzione per quello successivo, non si discute. Lo consideriamo un valore aggiunto. Ma su tutto il resto rifletteremo. Anche io e il presidente Bernasconi dovremo capire se sarà necessario cambiare qualcosa nella scelta delle giocatrici, tenendo in considerazione altri criteri. L’impressione è che ci sia mancata una vera trascinatrice».

La straniera più apprezzata è stata probabilmente la palleggiatrice argentina Luli Cosulich, le cui doti sono emerse anche l’altro ieri nell’ultima gara stagionale. La sensazione è che il club la voglia confermare, ma lei – laureata in medicina – potrebbe scegliere altre sfide, sportive e professionali.

Rebus svizzero

Il ritiro di Giulia Rigon, centrale italiana con licenza svizzera, non facilita le cose in vista della stagione 2024-25. Da regolamento, in campo (libero compreso) devono esserci almeno due svizzere. Ma il mercato interno non offre molte opzioni al Volley Lugano: «Non è tanto una questione finanziaria, bensì di offerta scolastica e professionale. In Ticino c’è meno scelta a livello universitario ed è più difficile trovare impieghi part-time al 20% per chi vuole anche lavorare. Mi piace pensare che questa possa essere un’opportunità per due nostre centrali svizzere, Zanetti e Garovi, giovani, serie e volenterose».

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