Giovani e sesso, tutta una questione di rete?

A Piazza del Corriere dibattito a tutto campo su sessualità e nuove tecnologie, ma anche sul ruolo delle famiglie
Red. Online
18.10.2016 23:31

MELIDE - Dal giornalino porno sfogliato di nascosto sotto le coperte alle immagini "sfogliate" dal proprio telefonino. Il rapporto tra giovani e sessualità come pure i rischi di cadere nella rete dell'illegalità sono stati gli argomenti al centro di Piazza del Corriere, condotta dal caporedattore Gianni Righinetti.

«L'età dell'innocenza esiste ancora ma il problema è che, con le nuove tecnologie, i giovani si trovano esposti a contenuti che non sono pronti ad affrontare – ha esordito il magistrato dei minorenni Reto Medici – e il peggio è che non si conosce il prezzo che i ragazzi saranno chiamati a pagare se non si impongono al più presto dei limiti a questi nuovi strumenti».

«Ma il bisogno di vedere il proibito c'è sempre stato», ha ribadito da parte sua lo psichiatra Graziano Martignoni, «quello che invece è cambiato è il concetto di pudore come guida nei rapporti con il proprio corpo e con quello degli altri. Un concetto questo che si è frantumato. Ne è un esempio la ragazzina che, nuda davanti allo specchio, si scatta delle fotografie da mandare agli amici. Il pudore di un tempo non esiste più».

Per lo psichiatra, a giocare un ruolo fondamentale è dunque la scuola che «dev'essere un baluardo per i giovani. Una sorta di piccola isola dove si tenta di porre un freno a queste nuove tecnologie, senza però demonizzarle. Sarebbe stupido farlo». Dello stesso parere il direttore del DECS Manuele Bertoli che ha evidenziato come «in Gran Consiglio mi ritrovo spesso a dover ribadire questo concetto. Allo stesso tempo, è indispensabile far capire che la scuola non è un'ambulanza sociale: non tocca a lei raddrizzare quei valori che la stessa società, diciamo, ha stortato».

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