
Mici girovaghi o pigri?
Cosa dice la scienza
La maggior parte degli esemplari resta molto vicino alla propria abitazione. Eppure i gatti possono costituire una minaccia per la biodiversità
I gatti, si sa, amano la loro indipendenza. Per questo - se sono lasciati liberi di muoversi fuori di casa - non è raro che spariscano dalla vista dei loro proprietari, magari cacciandosi in qualche pasticcio, per poi tornare tutti arruffati da chissà quale avventura. Un’abitudine comune, che talvolta però può suscitare apprensione quando il «giretto» si prolunga qualche ora di troppo. Per questo in molti si chiedono dove finiscano i mici e quanto lontano si possano spingere. A questa domanda ha cercato di rispondere un interessante studio sull’argomento pubblicato sulla rivista Animal Conservation.
Si tratta del progetto Cat Tracker, una ricerca che ha seguito per una settimana il comportamento di quasi mille felini in quattro continenti diversi grazie ai localizzatori Gps. Ebbene, da quanto emerso, i gatti in genere si muovono meno di quanto si possa pensare. Solitamente non vanno oltre i 100 metri dal loro giardino e restano nei dintorni della casa. Ciò è una buona notizia per i proprietari, che possono così vivere con animo più sereno e tranquillo la temporanea «scomparsa» del loro gatto.
Certo, non mancano le eccezioni. Se la metà degli esemplari studiati restava nei confini di un’area inferiore ai mille metri quadrati, il sette per cento ha percorso oltre 10mila metri quadrati.
Ad ogni modo, la maggior parte dei gatti non si muove molto. Anche perché non ce n’è la necessità: da un lato i mici sono nutriti a sufficienza, quindi non devono andare a caccia di prede per sopravvivere; dall’altro buona parte degli esemplari sono sterilizzati, quindi non sentono il bisogno di accoppiarsi, e quindi di cercare il partner adatto. Insomma, senza la spinta del cibo e del sesso, i mici trovano la loro felicità nel comfort domestico. Ciò vale in tutte la aree geografiche interessate dallo studio.
Tuttavia, non mancano le note critiche. Anche se i gatti non hanno bisogno di predare per mangiare, rimane vivo in loro l’istinto del cacciatore: nel loro mirino finiscono così uccelli, rettili e altri animali selvatici. Per questo, nonostante si spostino poco, i mici hanno un impatto rilevante sull’ambiente in cui abitano, considerando anche la grande concentrazione di felini domestici, anche in Svizzera.
Secondo una delle autrici dello studio, Troi Perkins, «più i gatti stanno fuori, più la fauna locale può essere sottoposta a stress o fatalità». Insomma, i risultati della ricerca sono molto interessanti e ci aiutano a comprendere meglio il comportamento dei nostri amici a quattro zampe, imparando a rispettare la loro indipendenza, ma anche a prenderci cura dell’ambiente e della biodiversità.