Donne sull’altare, rivoluzione a metà. «Il tema vero è il sacerdozio»
Dopo la promulgazione del «Motu proprio» di Francesco sulla presenza femminile nella liturgia la Chiesa discute del suo futuro. L’opinione di tre sacerdoti della diocesi di Lugano sul tema, tuttora molto controverso, dell’ordinazione presbiteriale non soltanto maschile
Le donne chiamate sull’altare a leggere le scritture o le chierichette che affiancano il prete servendo messa sono immagini familiari nelle chiese cattoliche del Ticino e di tutta la Svizzera.
In tante parrocchie già oggi voci femminili risuonano durante la liturgia e mani di donna dispensano l’eucaristia assieme al sacerdote. Il termine che le definisce, «accolite», deriva dal greco antico e significa compagne di viaggio: gli accoliti assistono, accompagnano il celebrante durante la funzione religiosa. Non fanno scena. Sono parte integrante e attiva del rito.
Fino a qualche giorno fa, le donne potevano salire all’altare per deroga, sulla base di una concessione stabilita da Paolo VI nel 1972. Papa Montini, allora, ribadì l’esclusività maschile di lettorato e accolitato. Ora, le cose sono cambiate....
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