Le sfide della biblioteca nazionale

Occorre dotarsi di strategie e operare scelte precise
Rudy Chiappini
21.08.2009 05:01

di RUDY CHIAPPINI - Qual è l?impatto delle biblioteche sulla società all?inizio del terzo millennio? Che funzione e che ruolo hanno nell?epoca dell?informatica? Questi interrogativi nient?affatto retorici trovano spazio nella giornata in cui la Biblioteca nazionale svizzera ha inaugurato a Berna il proprio nuovissimo magazzino sotterraneo. Nell?occasione sono stati forniti alcuni dati interessanti. I volumi conservati, tra libri, riviste e materiale archivistico, sono circa 5 milioni. La collezione cresce di  60 mila documenti all?anno. I due depositi dell?istituto possono contare su oltre 140 chilometri di scaffalature, solo in parte occupate. Si prevede di riempirle entro il 2038. Le cifre sono impressionanti e senza aspettare una trentina d?anni per giungere al «tutto esaurito» appare lecito domandarsi per quanto tempo ancora e attraverso quali modalità la Biblioteca nazionale (ma il discorso va esteso a tutte le istituzioni analoghe) potrà adempiere il suo mandato: collezionare, repertoriare, mettere a disposizione e conservare il patrimonio scritto del Paese. La crescita esponenziale del materiale cartaceo e l?avvento dei nuovi media, in particolare del web con i suoi motori di ricerca, inciderà certamente sulle scelte future.La superproduzione di libri, cataloghi e periodici d?ogni genere dovrà portare alla rivalutazione di una conservazione, fatta di scelte consapevoli e iniziative critiche, che diventerà motore del processo di conoscenza, garantendo la fruizione di documenti e quindi anche la produzione di nuovo sapere. In quest?ottica i bibliotecari non dovranno lasciarsi sopraffare dal «terrore della perdita» che sembra caratterizzare il nostro tempo. Il patrimonio culturale è destinato ad una selezione, spesso anche accidentale nel suo processo. L?esigenza di tramandare alle future generazioni e quella di scegliere vanno costantemente bilanciate. Diventa allora importante individuare e sviluppare una metodologia di selezione in sintonia con l?odierna società.  Criteri e procedimenti che possono tornare utili anche per avviare l?inevitabile e costosa operazione di digitalizzazione del patrimonio librario a cui nessuna biblioteca può ormai sottrarsi per la sua funzione di servizio pubblico, il cui  principale obiettivo è quello di  mettere in contatto le persone con le informazioni. Missione resa ulteriormente delicata dall?urgenza di evitare l?affermarsi di monopolii da parte di colossi come Google, che da solo ha già messo on line oltre 10 milioni di libri.Il dotarsi di strategie e l?operare scelte precise si rivelano una necessità tanto più impellente se, oltre alla massa costituita dal materiale cartaceo e ai problemi connessi alla sua informatizzazione, si pensa anche alla vera e propria marea di documenti che nascono digitali, primi fra tutti quelli dei siti web. In quest?ambito, malgrado alcune lodevoli iniziative, si brancola ancora nel buio anche per la mancanza di una cornice legislativa chiara.Al di là della giustificata soddisfazione per l?inaugurazione dei nuovi magazzini, un indubbio passo avanti dal punto di vista strutturale, la Biblioteca nazionale si trova dunque sin d?ora a dover far fronte nel modo più compiuto alla esigenza di essere inserita nella società in quanto sistema in costante divenire.  Dev?essere pronta alle sfide che le crescenti richieste dell?utenza, la produzione massiccia di documenti e l?inarrestabile affermarsi delle nuove tecnologie impongono per poter continuare a svolgere appieno il suo ruolo di salvaguardia e trasmissione del sapere.