Elettori coraggiosi in Afghanistan

I talebani non sono riusciti a impedire le elezioni
Osvaldo Migotto
21.08.2009 05:00

di OSVALDO MIGOTTO - I dati dell?affluenza alle urne ieri sera non erano ancora noti e tantomeno gli exit poll. Ci vorrà ancora del tempo prima di poter conoscere i risultati delle elezioni presidenziali e provinciali svoltesi ieri in Afghanistan. Nonostante ciò i primi commenti giunti ieri dalla comunità internazionale sono sostanzialmente positivi.Dal presidente statunitense Barack Obama al segretario generale dell?ONU Ban Ki-Moon si sono avuti elogi per il coraggio mostrato dal popolo afghano che, nonostante le pesanti minacce dei talebani, corredate da una serie di sanguinosi attentati in varie parti del Paese, si è recato ordinatamente alle urne. Difficile credere però che una giornata elettorale con un bilancio totale di «soli» 26 morti sia sufficiente a mostrare che il martoriato Afghanistan abbia intrapreso la strada verso una progressiva normalizzazione.Il vero fatto rilevante della giornata elettorale di ieri è stato quello sottolineato dal nuovo segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen: «Le elezioni sono state un successo dal punto di vista della sicurezza». Il massiccio dispiegamento di forze afghane e internazionali ha permesso di contenere l?onda d?urto degli estremisti talebani, intenzionati a far fallire l?appuntamento elettorale attraverso una serie di spettacolari attentati.Ciò non si è verificato; o meglio, si è verificato in maniera contenuta. Ma purtroppo questo non basta per poter affermare che in Afghanistan la situazione è ora sotto controllo. Lo stesso presidente Karzai prima del voto ha fatto di tutto per cercare di aumentare il sostegno popolare alla sua ricandidatura, onde poter essere rieletto già al primo turno. E questo non solo per riprendere al più presto le redini del potere, ma soprattutto per evitare i rischi di un ballottaggio. Un nuovo ritorno alle urne vorrebbe infatti dire ridispiegare in tutto il Paese un vasto apparato di sicurezza in grado di neutralizzare nuove azioni terroristiche dei talebani. Se ieri il numero delle vittime è stato contenuto entro limiti accettabili, nulla assicura che lo stesso possa avvenire nel caso di un ritorno alle urne per il ballottaggio. Ma vi è un?altra incognita, altrettanto preoccupante, che pesa sul futuro dell?Afghanistan. Dopo le denunce di brogli, le alleanze imbarazzanti allacciate da Karzai prima del voto con alcuni signori della guerra e la censura sui media imposta dallo stesso presidente uscente alla vigilia del voto, queste votazioni risulteranno credibili agli occhi della popolazione locale?Uno degli elementi di base di un vero sistema democratico è l?alternanza di potere. Nel corso del suo primo mandato presidenziale Karzai ha prestato il fianco a diverse critiche. Non solo nel Paese manca ancora quella sicurezza che tutti i cittadini chiedono a gran voce, ma nella gestione del potere vi sono stati sperperi ed inadempienze dovuti alla diffusa corruzione. Se nonostante ciò dalle urne dovesse uscire una chiara vittoria del presidente uscente, le denunce di brogli troverebbero una conferma indiretta. Per ora il presidente uscente canta vittoria, ma non tutte le carte sono ancora sul piatto.