Se l'imposta è gonfiata dal rincaro

Progressione a freddo: anche Berna verso l'abbandono
Fabio Pontiggia
Fabio Pontiggia
19.08.2009 05:02

di FABIO PONTIGGIA - Con la decisione quasi definitiva delle Camere federali sulla progressione a freddo, il fisco nel nostro Paese non applicherà più ai redditi dei contribuenti quella vera e propria imposta occulta che era ed è determinata dall?effetto dell?inflazione sul sistema delle aliquote. Sul piano delle imposte cantonali, il Ticino è da tempo all?avanguardia: ora, i contribuenti del nostro Cantone avranno un trattamento più equo non solo nel pagare l?imposta cantonale e comunale, ma anche quando pagheranno l?imposta federale diretta.Quella sulla progressione a freddo (detta anche fiscal drag o drenaggio fiscale) è stata una delle prime battaglie condotte in Ticino sul fronte di una fiscalità più equa e più attenta alle esigenze dei contribuenti.Il fiscal drag è il fenomeno per cui l?adeguamento dei redditi all?inflazione, in un sistema tributario fondato sulla progressività delle aliquote d?imposta, comporta il passaggio del contribuente in una fascia di reddito nominale superiore, tassata quindi più pesantemente, sebbene il reddito reale – e quindi la capacità contributiva – rimangano invariati. È un vero e proprio aumento occulto delle imposte, che va a tutto vantaggio dello Stato e a tutto svantaggio dei contribuenti.Per evitare questa penalizzazione, le legislazioni tributarie improntate all?equità prevedono la compensazione della progressione a freddo, tramite l?indicizzazione sia delle aliquote d?imposta, sia delle deduzioni fiscali (anche se non tutte). Se l?inflazione è del 3%, le aliquote vengono così ridotte del 3% e le deduzioni aumentate del 3%. Stato e contribuenti ne escono con saldo zero: nessuno ci guadagna, nessuno ci perde.In Ticino ci volle un?iniziativa popolare per introdurre una migliore compensazione del fiscal drag. La lanciò oltre vent?anni fa, nel 1988, l?UDC, chiedendo che aliquote e deduzioni fossero indicizzate ogni volta che l?inflazione avesse raggiunto il 3% cumulato dopo l?ultimo adeguamento. Proposta che avrebbe dovuto senza problemi trovare il sostegno di tutte le forze politiche, ma che cozzò contro l?ostilità di quasi tutti sia in Governo, sia in Parlamento. Nella votazione popolare del 23 settembre 1990 una netta maggioranza di cittadini diede però torto alla maggioranza partitica e ragione all?iniziativa, che venne approvata dal 65,3% dei votanti.La norma legislativa allora plebiscitata venne ripresa nella nuova Legge tributaria cantonale entrata in vigore nel 1995 e fu poi rafforzata quando anche il Ticino si adeguò, dal 1. gennaio 2003, al sistema di tassazione annuale dei redditi e della sostanza delle persone fisiche, abbandonando il sistema biennale. Da sei anni le aliquote d?imposta e le deduzioni vengono indicizzate (le prime ridotte e le seconde aumentate) quando il rincaro raggiunge l?1% dopo l?ultimo adeguamento.La proposta del Consiglio di Stato di fare un passo indietro, innalzando il limite del rincaro dall?1% al 3%, formulata nell?ambito delle misure di aumento delle entrate presentate con il Preventivo 2009 del Cantone, è stata fortunatamente scartata dal Gran Consiglio. Oltre che reintrodurre un?iniquità nella legge tributaria, quel provvedimento, se accolto, avrebbe creato una discrepanza con quanto prevede ora di fare la Confederazione. Mantenendo invece la compensazione integrale della progressione a freddo quando l?inflazione raggiunge l?1% dall?ultimo adeguamento, di fatto per le imposte cantonali e comunali, da un lato, e per l?imposta federale diretta, dall?altro, si viaggerà su binari paralleli, salvo negli anni di inflazione bassissima (inferiore all?1%).Per troppo tempo la Confederazione ha approfittato dell?inflazione a fini fiscali. Ora, finalmente, si adegua, anche se con colpevole ritardo. Il Ticino si è mosso molto prima. V?è da augurarsi che quanto deciso a Berna chiuda rapidamente e definitivamente un capitolo che andava chiuso anni addietro.