Doppia imposizione con equità

Stati OCSE e quelli in via di sviluppo da "parificare"
Ats
18.08.2009 19:21

BERNA - I paesi in via di sviluppo non devono essere trattati diversamente dagli Stati dell'OCSE in materia di scambio di informazioni fiscali: lo chiede una mozione della Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio nazionale, approvata oggi con 13 voti contro 12 e un'astensione.

La maggioranza della commissione chiede al Consiglio federale di elaborare un piano che in futuro garantisca ai paesi in via di sviluppo le stesse condizioni concesse agli Stati membri dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Per tutti i nuovi accordi di doppia imposizione, quindi, dovrebbe essere abolita la distinzione tra frode ed evasione fiscale nel quadro dell'assistenza amministrativa.

Nel frattempo la commissione del Nazionale ha comunque appoggiato il Consiglio degli Stati per quanto riguarda la ratifica di alcuni accordi rinegoziati con paesi non membri dell'OCSE prima dell'allentamento del segreto bancario deciso dal Consiglio federale il 13 marzo scorso. Le nuove convenzioni per evitare la doppia imposizione con il Cile, il Bangladesh e il Ghana sono così state accolte. Gli accordi con la Francia e con la Turchia sono invece stati respinti affinché includano anche gli standard dell'OCSE in materia di assistenza amministrativa. Le relative trattative sono già concluse con Parigi o in fase avanzata con la Turchia.