Il Ticino è proprio così mal messo?

Studio "zurigocentrico" sull'attrattiva dei Cantoni
Mario Tettamanti
18.08.2009 05:01

di MARIO TETTAMANTI - Esce molto male il Ticino dalla ricerca perlomeno «zurigocentrica» del Credit Suisse sull?attrattiva economica di Cantoni e regioni della Svizzera (vedi Primo piano a pagina 3). È evidente che il Ticino fatichi a competere con le grandi Città-Cantone elvetiche, con i Cantoni con una fetta preponderante di territorio industriale sull?Altopiano e con quelle regioni che fanno della concorrenza fiscale per le persone fisiche e giuridiche la loro bandiera. È comunque strano che nel confronto con tutti i Cantoni svizzeri il Ticino sia passato nello spazio di un anno da un già non esaltante 19. rango dell?indagine del 2008 all?umiliante ventunesimo posto (su 26) di quest?anno. Conosciuta la poca concorrenzialità relativa sia all?aspetto fiscale (per persone fisiche e giuridiche) sia all?allacciamento alle vie di comunicazione a grande distanza (per la presenza dell?imbuto stradale del San Gottardo, ma non sicuramente per quelli con l?Italia), colpiscono invece i bassi voti per quanto riguarda le altre condizioni-quadro sulla qualità della localizzazione utilizzate nella ricerca, vale a dire il livello generale di istruzione e la disponibilità di personale qualificato. Riguardo al livello di istruzione, è evidente che il Ticino abbia difficoltà a competere con Cantoni sul cui territorio vi sono Politecnici e Università che da diverso tempo viaggiano a pieno regime, ma da qui ad essere abbondantemente sotto la media svizzera in fatto d?istruzione generale (media in cui si trovano invece cantoni come Nidwaldo, Obwaldo, Argovia, Sciaffusa, Turgovia e Grigioni) ce ne corre. Lascia pure di stucco l?altrettanto bassa classifica riguardo alla disponibilità di manodopera qualificata (finalizzata alle aziende), in particolare se pensiamo alla possibilità di attingere agli specialisti in vari rami di attività della vicina penisola.L?aspetto che lascia più perplessi, tuttavia, è la totale assenza nell?inchiesta (pubblicata a scadenza annuale dal 2004) di alcuni importanti indicatori, che da sempre e da tutti sono considerati determinanti per la localizzazione delle imprese. Nell?ambito delle condizioni quadro, ci sembra per esempio quantomeno strana l?assenza di un indicatore sul costo della manodopera qualificata e no: si calcola che i salari pagati in Ticino ai diversi livelli siano generalmente del 20% più bassi rispetto a quelli svizzeri e sicuramente vicini al 30% in meno, se raffrontati a quelli delle grandi città come Zurigo, Basilea e Ginevra. Ma c?è di più: non sono infatti contemplati nella ricerca i dati sul costo dei terreni destinati all?insediamento industriale e commerciale, sul costo e la qualità della vita in generale e sulla vicinanza di un?importante area economica come quella del Nord Italia (rispetto ai Cantoni chiusi dalle montagne). Nell?inchiesta del Credit Suisse non viene inoltre menzionato un fattore cruciale: la presenza sul territorio di una piazza finanziaria con banche grandi e medie, attive sia nell?ambito creditizio e commerciale locale, sia in quello del credito internazionale (così importante per le aziende che esportano), sia in un private banking in grado di attirare residenti di altre nazionalità alla ricerca di lidi tranquilli e sicuri. A mancare sono pure dati riguardanti il costo delle costruzioni industriali, commerciali e abitative, che sicuramente ci farebbero fare bella figura sia nei confronti di regioni industriali come l?Altopiano (per le aziende), sia dei centri maggiori (per le persone fisiche), in cui i terreni e i costi di costruzione sono ormai alle stelle.Il giudizio espresso dalla ricerca del Credit Suisse sull?attrattiva economica del nostro Cantone, ancorché molto discutibile per i criteri su cui si basa, non è tuttavia da sottovalutare perché, come affermano i suoi estensori, «le condizioni quadro sono quelle che decidono del successo o dell?insuccesso di Cantoni e regioni». E se gli investitori giudicheranno l?attrattiva del Ticino a partire da lavori come questo, c?è di che preoccuparsi. Che ne pensano gli operatori economici di questa ricerca?