Per circa mezzo secolo, dal 1945 al 1991, l’Europa occidentale ha potuto credere che la guerra fosse virtualmente scomparsa dal proprio orizzonte. C’era sì la minaccia militare sovietica, ma quella era con tutta evidenza una faccenda che riguardava essenzialmente gli Stati Uniti. Non solo: si trattava per giunta di una minaccia che comportando una possibile escalation nucleare sarebbe rimasta verosimilmente sempre allo stato potenziale dal momento che né gli USA né l’Unione Sovietica potevano essere così folli da rischiare una mutua distruzione. Era l’«equilibrio del terrore», ma comunque era qualcosa che serviva - e per cinquant’anni effettivamente servì - a tenere lontano la guerra dall’Europa.
Le cose cambiarono appena cominciò a sbriciolarsi il blocco comunista nel 1989-1990. La prima a...
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