Lo scorso 10 febbraio il Parlamento europeo ha dato il via libera al fondo detto «Next Generation»: un’iniziativa imponente sorretta dalla creazione, per la prima volta nella storia, di un debito comunitario. Per aiutare l’economia del Vecchio Continente dinanzi alla crisi connessa al diffondersi della COVID-19, ben 750 miliardi di euro saranno stanziati per riformulare il sistema produttivo europeo privilegiando la transizione ecologica e lo sviluppo informatico e telematico. Oltre a ciò, l’accesso a tali risorse sarà condizionato al rispetto di una serie di principi in tema di Stato di diritto e valorizzazione della democrazia.
La svolta non è di poco conto, dato che finora le istituzioni comunitarie avevano avuto un impatto relativamente modesto – eccezion fatta per il settore agricolo –...
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