Andrea Bertagni, scrittore e giornalista, è stato uno dei ticinesi più coinvolti in prima persona durante il lockdown, necessitato dal cantone nella fase più acuta della pandemia qui da noi. Bertagni, infatti, è stato da marzo a maggio l’inviato sul campo del «Caffè» per riferire e ragionare sulla COVID-19 in Ticino. I suoi reportage sono puntualmente apparsi sul settimanale, ma Andrea non ha voluto fermarsi qui traducendo la sua esperienza «dal vivo» in un agile libro, Covid reporter – Il Ticino nella fase 1, che è in primo luogo una testimonianza diretta dell’uomo Bertagni dei mesi di crisi vissuti dalla nostra società. L’approccio diretto, essenziale eppur coinvolgente, si legge dalla prima all’ultima pagina e attesta delle sensazioni e dei sentimenti del protagonista. E allora, leggendo il libro, si può toccare con mano, ancora una volta, la fase montante delle preoccupazioni dapprima sottaciute e poi esplose fra le persone comuni e fra gli operatori sanitari, che alla fine hanno coinvolto tutti quanti. Ci sono negozianti che non ci credono, ma dai negozi vuoti, c’è il personale della clinica «Moncucco», visitata nella fase più acuta della pandemia, preoccupato, nervoso, ma deciso a fare il proprio dovere. Il simbolo della COVID-19 in Ticino? Quel muro di cartongesso che lì, al «Moncucco», divideva i sani dagli ammalati ...

Recensione apparsa su ExtraSette n. 34, 2020
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