Il mappamondo di Giacomo è un saggio di grande interesse scritto dal noto critico italiano Gilberto Lonardi, che spesso è stato ospite in Ticino quale conferenziere nell’ambito letterario. Lonardi che, fra gli altri, ha scritto di Manzoni, D’Annunzio, Pirandello, Montale, Sereni e Giorgio Orelli, è in particolare un dantista e «leopardista» di valore e di ampia frequentazione. Nel recente Il mappamondo di Giacomo, edito da Marsilio, Lonardi ci conduce con mano in alcuni territori leopardiani non del tutto esplorati e tuttavia caratteristici del grande recanatese. Di grande interesse risulta, allora, l’analisi del Canto notturno di un pastore errante dell’Asia e degli annessi e connessi del Leopardi «orientale», interessato alla filosofia buddista e persino a un antico dio persiano del male. Il poeta e il pensatore, nel caso di Leopardi, si intrecciano e si compendiano sempre, e il pessimismo di Giacomo assume forme diverse e inedite col procedere sia della sua erudizione sia della sua espressione letteraria. L’enorme bagaglio di conoscenze e l’altrettanto ampio orizzonte di pensiero e sensibilità di Leopardi viene messo alla prova dall’intelligenza critica di Lonardi in un libro che sarà una vera e propria chicca per tutti coloro che avranno intenzione di cimentarsi col poeta Giacomo e col suo secolo, l’Ottocento, che si aprì definitivamente al mondo.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 26, 2020
In questo articolo:
- 1 libri
- 2 Recensioni
- 3 Sergio Roic