David Quammen, l’autore dell’ormai celebre saggio Spillover che ci ha aggiornato sull’incidenza e sulle cause delle pandemie di virus globali, è uno scrittore-ricercatore poliedrico che gira il mondo alla scoperta di alcune delle storie fondanti dell’umanità. Una di esse è senz’altro il nostro rapporto, in quanto umani, con alcuni terribili e feroci predatori da sempre in cima alla catena alimentare in quanto possenti, carnivori e voraci e, soprattutto, periodicamente attratti dalla carne umana. Il saggio Alla ricerca del predatore alfa cerca di rispondere alla domanda sulla relazione, non soltanto fisica ma anche mentale, che l’essere umano ha stabilito con alcune bestie in grado di mangiarlo. Nel corso dei lunghi millenni dell’evoluzione della nostra specie questa relazione è stata imprescindibile onde sopravvivere alla minaccia che esse ci portavano, ma in alcune parti del mondo un rapporto di rispetto/paura davanti ai colossi carnivori sussiste ancora. Ne sono esempio i viaggi che, nel libro e come fil rouge del libro, Quammen effettua in alcuni luoghi dove i grandi predatori vivono in libertà e convivono con popolazioni costrette periodicamente ad affrontarli. E se i leoni del Gir indiano e i coccodrilli del lago Turkana sono minacciati di estinzione, le popolazioni indigene non devono prestare meno attenzione alla loro presenza. Un libro illuminante, una storia che viene dal passato.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 30, 2020
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