Durante la seconda guerra mondiale, la più grande, la più terribile, la più coinvolgente fra le guerre, un paese in mezzo all’Europa resta neutrale e non viene coinvolto nello scontro bellico. Si tratta della Svizzera, naturalmente. Gli storici si dividono sul «perché» della mancata aggressione di Germania e Italia nei confronti elvetici dopo lo scoppio delle ostilità europee. Il fatto che tedeschi e italiani «ci abbiano pensato» è tuttavia inoppugnabile e storicamente provato. Ecco allora un libro, L’invasione della Svizzera – Piani di guerra italiani dal 1861 al 1943, che dà conto delle strategie «da Sud» di questa paventata ma per fortuna irrealizzata manovra bellica. Insomma, il piano di invasione italiano della Svizzera c’era ed era dettagliato in ogni sua parte. Il volume scritto dallo storico militare italiano Leonardo Malatesta, corredato da una prefazione del consigliere di Stato ticinese Norman Gobbi, non si limita però alle direttive del cosiddetto «piano Vercellino» (dal nome dell’ideatore, il generale Mario Vercellino), il piano concreto di invasione degli anni ’30-’40, spazia in realtà su tutta una serie di premesse militari-strategiche che caratterizzano la posizione della Svizzera dal 1861, ovvero dall’unità d’Italia. Documenti, considerazioni, analisi, evidenza degli armamenti, tattiche, previsioni e quant’altro compongono questo interessante volume storico.

Recensione apparsa su ExtraSette n. 31, 2020
In questo articolo:
- 1 libri
- 2 Recensioni
- 3 Sergio Roic