Il fascino della barba tra storia e curiosità

«Chi ha la barba è più che un giovane, e chi non ha barba è meno che un uomo»: lo affermava William Shakespeare ormai quattro secoli fa, ma la sua frase pare quanto mai attuale. Il fascino della barba pare intramontabile: un sondaggio commissionato nel 2015 da un noto produttore di rasoi affermava che il 54% dei maschi europei la porta con orgoglio. Il motivo? Una ricerca pubblicata nel 2012 sulla rivista online «The Journal Behavioral Ecology» dai dottori Barnaby Dixson e Paul Vasey afferma che gli uomini barbuti sono visti come più maturi e con uno stile sociale più elevato. La peluria invece non eserciterebbe una maggior attrazione sessuale nei confronti delle donne.
Sia come sia, gli stili si evolvono ogni anno, con forme, tagli e lunghezze sempre nuove, andando ad aggiornare una storia che affonda le proprie origini nell’antichità. Secoli prima della nascita di Cristo (che nell’iconografia cristiana ha sempre la barba), gli Assiri consideravano le barbe lunghe sinonimo di comando e di potere, mentre i Greci la associavano alla saggezza, cosa che è in parte vera anche al giorno d’oggi. A Sparta la punizione inflitta ai vigliacchi era di radersi una sola guancia, proprio come oggi va di moda con l’«half shave». Se i Romani vietavano ai soldati di portare la barba, i Normanni invece imposero agli uomini i baffi quando conquistarono la Francia. Con il passare dei secoli la peluria sul viso è diventata anche un fatto estetico: basti pensare che nell’Italia rinascimentale furono scritti almeno 70 editti che regolavano la lunghezza di baffi e pizzetti.
Al giorno d’oggi non si arriva certo a queste esagerazioni. In giro si vede un po’ di tutto: barbe corte, lunghe, irsute, incolte, pizzetti e chi più ne ha più ne metta. Di certo sarà difficile battere il canadese di origini indiane Sarwan Singh: è entrato nel Guinness dei primati grazie alla sua barba di 2 metri e 43 centimetri, la più lunga mai misurata. Ma prima che venisse creato il celebre libro dei record, l’agricoltore norvegese (poi emigrato negli Stati Uniti) Hans Nilson Langseth arrivò a 5,33 metri: non si tagliò mai la barba dall’età di 19 anni fino alla sua morte, quando ne aveva 81 nel 1927.
Senza ambire a tanto, ogni uomo possiede 20-25 mila peli sul viso: crescono di circa 0,2-0,3 millimetri al giorno, ovvero nove centimetri ogni anno, con un ritmo superiore alla peluria di ogni altra parte del corpo. Un uomo passa in media cinque mesi della propria esistenza a radersi e riunendo tutta la barba tagliata nel corso di una vita si arriverebbe ad accumulare un peso di circa 3,5 chilogrammi di peli.