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Dal Milan a Pinterest, Elliott si dà ai social network?

Il fondo di investimento, dopo la cessione a RedBird, avrebbe posato gli occhi sulla piattaforma – Come mai?
Marcello Pelizzari
16.07.2022 14:56

Il Milan campione d’Italia e la Serie A, ma non solo. A maggior ragione dopo la cessione del pacchetto di maggioranza a un altro fondo di investimento, RedBird. Sì, Elliott ha (anzi, avrebbe) abbracciato con forza ed entusiasmo una nuova sfida. La notizia è trapelata dal Wall Street. Di più: con l’acquisizione del 9% di Pinterest, beh, Elliott diventerebbe l’azionista di riferimento del social network. Il cui titolo, manco a dirlo, venerdì ha preso quota con un +15% nelle cosiddette fasi di pre-market.

Brutto clima, buoni risultati

Pinterest, di suo, sta attraversando un periodo complicato. Poche settimane fa, ad esempio, sono arrivate le dimissioni dell’amministratore delegato Ben Silbermann, nel frattempo diventato presidente esecutivo. Il suo posto, ora, è occupato da Bill Ready, ex dirigente Google. Una decisione, quella di Silbermann, dettata dagli addii di molti dirigenti, a dimostrazione – secondo i bene informati – che il clima in azienda non era fra i più sereni.

Elliott, tuttavia, ha fiutato l’affare. Logico, visto che i risultati finanziari appaiono solidi. Molto, è vero, ha fatto la pandemia: nel 2021, infatti, Pinterest ha fatto registrare entrate per 2 miliardi di dollari. Ma la tendenza non si è fermata, ad immagine del primo trimestre del 2022 chiuso con un importante +18% alla voce entrate. Il tutto nonostante un calo, netto, degli utenti (-9%).

Elliott e big tech

E adesso, che cosa potrebbe succedere? Pinterest, detto dei numeri importanti, rimane un social di nicchia. Ancora più di nicchia rispetto al discusso Twitter, per intenderci. Gli utenti, leggiamo su Wikipedia, possono caricare, salvare e ordinare i pin (o puntine) e altri contenuti multimediali (come i video, che si possono scaricare) collezionandoli in bacheche, che fungono da contenitori. Silbermann, uno dei fondatori, manterrà una quota di voto del 37% quindi, stando agli analisti, potrebbe limitare le mire di Elliott. Il quale, però, ha dimostrato di muoversi molto bene nell’ambiente tech e, soprattutto, di saper esercitare pressione e influenza. Fu lui, ad esempio, a spingere affinché il CEO di Twitter, Jack Dorsey, si dimettesse. E fu sempre lui, nel 2019, a provocare le dimissioni di Devin Wenig, CEO di eBay. Un altro colosso del web nel quale Elliott ha investito.

Pinterest, in Borsa, ha avuto dei saliscendi importanti. Arrivato nel 2019, il titolo partì da un valore di 19 dollari sfiorando, grazie appunto la pandemia, gli 80 dollari. Quindi, l’inevitabile crollo ad immagine dei 17,5 dollari prima che la notizia di Elliott diventasse di dominio pubblico.

L'e-commerce

Di nuovo: e adesso, che cosa potrebbe succedere? Pinterest ha fatto le fortune di molti architetti, designer e amanti dell’arte. Nicchie, già. Ora, ha allargato il suo modello di business con l’e-commerce tramite un accordo con Shopify e punta all’integrazione dell’intelligenza artificiale. A suo tempo, questo social aveva attirato l’attenzione di PayPal. Ma non se ne fece nulla. Con Elliott, a questo punto, la storia potrebbe essere differente.