MOSCA - Le navi della Marina ucraina sono entrate nelle acque territoriali della Russia su esplicite istruzioni delle autorità di Kiev e due agenti dell'SBU, i servizi di sicurezza ucraini, erano a bordo per coordinare la provocazione. È quanto sostiene l'FSB, il servizio di sicurezza interno russo, erede di quello che una volta era il KGB. Un militare ucraino, arrestato in seguito all'incidente nello stretto di Kerch, avrebbe poi confessato la natura provocatoria dell'incidente. "Le richieste radio (dalle guardie di frontiera russe, ndr) sono state deliberatamente ignorate, c'erano armi e mitragliatrici a bordo: ero consapevole che si trattava di azioni provocatorie", ha dichiarato il comandante Vladimir Lesovoy, stando a quanto sostiene l'agenzia di stampa russa TASS.
Il capo dell'SBU, Vassily Grizak, da parte sua ha confermato alla Interfax che a bordo delle navi fermate dai russi c'erano "collaboratori del dipartimento di controspionaggio del servizio" e uno di loro, un ufficiale, sarebbe stato "gravemente ferito".