Il Regno Unito non deve autorizzare il rientro in patria di Shamima Begum, ventenne «sposa dell’ISIS», fuggita da Londra a 15 anni con due coetanee nel 2015 per unirsi ai miliziani del Califfato in Siria prima di essere catturata e finire in un campo profughi della zona.
Lo ha stabilito oggi la Corte Suprema di Londra rovesciando un verdetto precedente emesso in luglio in appello che aveva dato ragione al ricorso presentato dalla donna contro la revoca della cittadinanza britannica decisa d’autorità nei suoi confronti nel febbraio 2019 da Sajid Javid, allora ministro dell’Interno del governo di Theresa May.
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- 1 ats