Il caso

«Dall'Ungheria passi avanti sullo Stato di diritto»

Sono le parole di Johannes Hahn, Commissario per il Bilancio e l'Amministrazione, intervenuto alla Plenaria del Parlamento Europeo nel dibattito dedicato alla procedura d'infrazione contro Budapest sullo Stato di diritto
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Ats
04.10.2022 18:02

«Con le misure promesse l'Ungheria ha fatto dei passi avanti importanti nella giusta direzione anche se sono arrivate tardi nel processo di dialogo». Lo ha detto Johannes Hahn, il Commissario per il Bilancio e l'Amministrazione, intervenendo alla Plenaria del Parlamento Europeo nel dibattito dedicato alla procedura d'infrazione contro Budapest sullo Stato di diritto. Prese nel loro complesso, le 17 proposte ungheresi «potrebbero risolvere la questione se, e sottolineo se, saranno adottate in modo appropriato a livello legislativo».

«Lo Stato di diritto non è questione di bilancio, non si tratta di tutelare il bilancio ma i nostri valori comuni e non si capisce perché qui davanti a noi ci sia il commissario Hahn e non ci sia la presidente Ursula von der Leyen», ha detto l'eurodeputata liberale olandese Sophia In 'T Veld rispondendo all'intervento di Hahn.

Il Consiglio europeo agirà tempestivamente

«Il Consiglio conta sul ruolo della Commissione come guardiana dei trattati e si fida della sua analisi sulla situazione in Ungheria. È con questo spirito che lavoriamo a stretto contatto con la Commissione e con il Paese membro coinvolto per prendere la decisione migliore. Il Consiglio agirà velocemente e posso assicurarvi che svolgeremo il nostro ruolo per proteggere il budget UE così come previsto dal meccanismo di condizionalità».

Lo ha detto il ministro ceco per gli Affari europei Mikuláš Bek intervenendo alla Plenaria, a nome del Consiglio UE, a proposito della procedura d'infrazione ai danni di Budapest sullo Stato di diritto

L'ok del Parlamento ungherese a legge su Autorità anti-corruzione

Il Parlamento ungherese ha approvato una legge che istituisce l'Autorità indipendente per l'integrità, per rafforzare la prevenzione, l'individuazione e la correzione di frodi, conflitti di interesse e corruzione. L'ente dovrebbe entrare in funzione nella seconda metà di novembre.

L'autorità lavorerà per identificare i problemi sistemici e condurre valutazioni del rischio di integrità, nonché per preparare una relazione annuale sull'integrità. Condurrà anche un registro delle imprese escluse dagli appalti pubblici. Se rileva una frode, ne dovrà informare l''ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) e la Procura europea.

Il provvedimento fa parte di una serie di misure che l'Ungheria si è impegnata ad approvare per sbloccare i fondi europei, congelati a causa del braccio di ferro con Bruxelles sullo stato di diritto.

Il Parlamento europeo tiene oggi una discussione sulla proposta dell'esecutivo comunitario di congelare il 65% dei fondi di coesione destinati a Budapest nell'ambito del meccanismo di condizionalità. Con tale procedura, attivata per la prima volta contro l'Ungheria, l'UE può sospendere i finanziamenti diretti ad uno Stato membro in caso di violazioni dello stato di diritto che hanno o minacciano di danneggiare il bilancio dell'UE.

Praga: «Il Consiglio UE sta valutando, cautela»

«Data la sensibilità politica della questione, e il fatto che il meccanismo di condizionalità è stato attivato per la prima volta, è essenziale che sia gestita con cautela. Il Consiglio sta esaminando la proposta avanzata dalla Commissione nella forma e nella sostanza e i rappresentanti permanenti si vedranno domani per discutere una seconda volta».

Lo ha detto Mikuláš Bek, ministro ceco degli affari europei a proposito della procedura d'infrazione contro l'Ungheria per le violazioni allo stato di diritto. «I rappresentanti, al di là delle valutazioni tecniche, stanno analizzando il dossier, comprese le proposte ungheresi per rimediare».

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