Wimbledon

Djokovic vola in semifinale dove affronterà Norrie

Il serbo si impone in rimonta spezzando le velleità del talentuoso Yannik Sinner:«Ho sempre creduto di poter ribaltare la partita, ho fatto la differenza grazie all’esperienza» – Il britannico si è invece guadagnato il penultimo atto a Wimbledon battendo il belga Goffin
Red. Sport
05.07.2022 22:01

«Si può fare ...», aveva titolato la «Gazzetta dello sport» intervistando Adriano Panatta sulla sfida del giorno a Wimbledon tra Novak Djokovic (n. 1) e Jannik Sinner (n. 10). E, ad un certo punto, sembrava davvero che l’italiano potesse creare la grande sorpresa nei quarti di finale. Il sogno dell’altoatesino, che tra l’altro aveva iniziato un match tutto in salita, è però durato lo spazio di due set. Sceso in campo con il classico timore reverenziale nei confronti del serbo, Jannik ha saputo reagire fantasticamente al pessimo inizio (3-0) mettendo pressione all’avversario che ha dato l’impressione di trovarsi davvero in difficoltà. Ma era solo un’impressione. Chi conosce Djokovic sa bene quanto sappia caricarsi ed elevare il suo tennis nei momenti in cui la stragrande maggioranza dei giocatori finisce per arrendersi. Lui no, un po’ come Rafael Nadal, non si dà quasi mai per morto. È, anzi, capace di risorgere e di ribaltare partite in apparenza compromesse. Nella sua carriera è capitato più volte, ieri una di più. Ha insomma ribadito il concetto rimontando due set per poi vincere 5-7 2-6 6-3 6-2 6-2.

Un campione mai morto

«Ho sempre creduto di poter ribaltare la partita - ha detto Novak - . Stavo bene fisicamente, si trattava solo di cambiare l’inerzia del match a livello mentale. L’esperienza ha fatto la differenza . Cruciale è stato l’inizio del terzo set quando sono riuscito a strappare subito il servizio a Yannik. Comunque complimenti al mio avversario. Gioca molto bene ed è destinato ad un grande futuro». Quali invece le parole dell’italiano, al quale è inevitabilmente rimasto un po’ di amaro in bocca? «Ovviamente sono deluso. E persino un po’ arrabbiato per la sconfitta subita. Non mi piace mai perdere, ma devo essere orgoglioso per quanto fatto. Non mi sono mai illuso di aver vinto. Se Djokovic si è imposto sei volte a Wimbledon ci sarà pur un motivo».

Il campione in carica, tra l’altro impostosi nelle ultime tre edizioni del torneo, ha insomma fatto capire che c’è ancora, che è carico e che è soprattutto ancora pieno di velleità. Intanto sono saliti a 84 i suoi successi sui nobili prati inglesi , come Jimmy Connors (con il quale condivide lo stesso numero di semifinali a Londra) dietro solo a Roger Federer (105), avvicinato nel computo delle semifinali Slam (43 per il serbo, 46 per il basilese). L’avventura di Sinner, come c’era da aspettarsi, si è conclusa ai quarti. Ma l’italiano è uscito comunque a testa alta. Nelle oltre tre ore e mezza di gioco ha dimostrato di avere, anche sull’erba, colpi di altissima qualità.

Djokovic, che ha intanto vinto la sua 26. partita di fila a Wimbledon affronterà dunque la sua 43.semifinale di una prova del Grande Slam, l’11. a Church Road e dovrà vedersela con un britannico. L’inglese Cameron Norrie (n. 9) è infatti riuscito ad avere la meglio sul belga David Goffin, battuto in cinque set: 3-6 7-5 2-6 6-3 7-5.

Nadal affronta Fritz

Oggi si disputeranno gli altri due quarti di finale, che vedono di fronte da una parte il cileno Cristian Garin e l’australiano Nick Kyrgios, dall’altra l’americano Taylor Fritz e Rafael Nadal (n. 2) . Al di là del fatto che la finale più logica sarebbe quella tra Djokovic e Nadal, non sono pochi quelli che adesso sperano di poter assistere a qualcosa di diverso e magari inedito. Una sfida tra il giovane idolo di casa Norrie e il guascone degli antipodi Kyrgios sarebbe ovviamente molto gradita.

La prima «semi» di Maria

Tatjana Maria (WTA 103) è intanto uscita vincente dal quarto di finale tutto tedesco con Jule Niemeier (WTA 97), battuta 4-6 6-2 7-5. Mai andata oltre il terzo turno nelle prove dei grandi Slam, la germanica si è guadagnata il penultimo atto del torneo londinese dove affronterà la tunisinas Ons Jabeur (n. 3), che ha avuto ragione della ceca Marie Bouzkova per 3-6 6-1 6-1.

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