Eurogruppo

Il piano da 200 miliardi di Berlino? «Non è il momento di dare colpe»

A Lussemburgo Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia, smorza le polemiche – I ministri delle Finanze auspicano una «concorrenza equa» tra Stati membri senza l’attuazione di «misure fiscali dannose»
La Germania è stata fortemente criticata per la sua risposta “solitaria” nello stanziare un pacchetto di 200 miliardi di euro per calmierare i prezzi energetici. Qui, il ministro tedesco delle Finanze Christian Lindner. © EPA/JULIEN WARNAND
Andrea Colandrea
04.10.2022 06:00

Il piano della Commissione UE sull’energia non è ancora pronto, ma contro il rincaro nel settore - in vista del vertice informale dei leader  venerdì a Praga  - si sono già seduti al tavolo i ministri delle Finanze dell’Eurozona, in rappresentanza dei 19 Stati che hanno adottato la moneta unica. Al termine della riunione dell’Eurogruppo, che si è svolta ieri a Lussemburgo, i ministri, in una nota, hanno reso noto che si impegnano a coordinare le rispettive misure contro il rincaro energetico per effetto della guerra in Ucraina e a seguito del blocco delle forniture di gas e petrolio dalla Russia, per «preservare  condizioni di concorrenza equa e l’integrità del mercato unico, anche evitando misure fiscali dannose». Secondo i ministri delle Finanze, «i Governi non possono proteggere completamente le loro economie dagli effetti dell’aumento senza precedenti dei prezzi, poiché l’area dell’euro è un importatore netto di energia», si legge ancora nel comunicato pubblicato alla fine dei lavori.

Un altro aspetto su cui l’Eurogruppo ritiene occorra particolare attenzione è quello della solidarietà. In questo senso, la volontà comune deve essere quella di «concentrare sempre più il sostegno su misure efficienti in termini di costi, in particolare misure di reddito eccezionali, temporanee e mirate ai più vulnerabili». L’obiettivo, ha rimarcato il commissario per l’Economia Paolo Gentiloni, è di «rispondere collettivamente alle sfide attuali, in uno spirito di solidarietà e unità tra gli Stati membri, salvaguardando il mercato unico». Insomma, non sarebbe questo il momento di «dare colpe a questo o a quello sforzo di contrastare il caro energia da parte dei singoli Stati membri», ha risposto in conferenza stampa lo stesso Gentiloni, sollecitato sulla decisione della Germania di varare un maxi-pacchetto di aiuti da 200 miliardi di euro per calmierare i prezzi energetici in quel Paese. In attesa di chiarimenti, il tema resta aperto alla discussione, dopo che la Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen, la settimana scorsa, si era espressa contro un tetto al prezzo del gas applicato in modo generalizzato. Un «price cap» che l’Esecutivo europeo vorrebbe applicare al solo gas russo (la cui fornitura all’Europa resta però bloccata a causa del danneggiamento dei gasdotti Nord Stream).

Il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe, intanto, ha invitato i ministri delle Finanze dell’Eurozona a uno scambio di vedute con Janet Yellen , segretaria americana del Tesoro, previsto il 13 ottobre a Washington. Se ne saprà di più dall’incontro dei leader a Praga, tenuto conto che il Consiglio europeo invita la Commissione a «proporre soluzioni praticabili con un price cap al gas».

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