Il PLR stigmatizza «l’assalto alla diligenza»

La presentazione del preconsuntivo dei conti cantonali, che attesta ad oggi un disavanzo di 270 milioni di franchi, «deve far riflettere la politica sulle reali priorità del Paese». Per il PLR è chiaro che «l’equilibrio finanziario resta una premessa fondamentale per garantire lo sviluppo e il benessere del Ticino. Considerando che le previsioni per i prossimi anni indicano perdite oltre i 200 milioni è urgente fare delle scelte». Per il partito è chiaro che bisogna puntare su formazione, innovazione e digitalizzazione e per questo motivo ha presentato l’Agenda 2030, documento elaborato grazie a un lavoro di approfondimento da parte del Gruppo parlamentare in Gran Consiglio e presentato al Comitato cantonale del 28 maggio scorso. «Le priorità formazione, innovazione e digitalizzazione hanno il chiaro obiettivo del rilancio dell’economia per creare posti di lavoro di qualità per i residenti. Aziende innovative richiedono personale qualificato e i posti di lavoro permettono ai cittadini maggior autonomia e libertà, alimentando la coesione del Paese», si legge in un comunicato stampa. «Compromettere l’equilibrio tra entrate e uscite indebolisce le politiche a favore di famiglie e imprese. La situazione sarà già gravemente messa sotto pressione dalla crisi economica che porterà all’inevitabile aumento di spese nella socialità, in particolare per la disoccupazione e l’assistenza. Governo e Parlamento non possono lasciare solo il direttore del DFE Christian Vitta nella missione di mantenere in salute i conti pubblici. Se negli ultimi anni si fosse evitato il consueto assalto alla diligenza lanciato appena i bilanci pubblici volgevano al positivo, ci ritroveremmo in una situazione certamente migliore di quella presentata in questi giorni. Diverse proposte attualmente al vaglio di Governo e Parlamento, in questo senso, non lasciano però presagire nulla di buono».