Il sogno americano rivive a palazzo Tognazzini

Le avventure in terra americana di Gori, magistralmente narrate da Plinio Martini ne «Il fondo del sacco» o, magari, quelle più fortunate di altri suoi conterranei che oltre oceano hanno fatto fortuna, potrebbero rivivere a Someo.
Avviato nel 2018, il progetto per l’istituzione di un Centro di competenza sull’emigrazione all’ex casa anziani nella frazione del Comune di Maggia ha ripreso vigore. «Abbiamo dovuto rintracciare gli eredi della famiglia Tognazzini per avere il loro consenso a soprassedere dalle precise condizioni messe nero su bianco cent’anni fa, quando il palazzo venne donato al Comune», spiega il sindaco di Maggia Andrea Sartori.
Condizioni secondo le quali l’edificio avrebbe dovuto ospitare una struttura per la cura di persone bisognose e anziane. Fino al 2022 l’edificio, che nel 2003 il Comune aveva ceduto alla Fondazione Vallemaggia, ha in effetti ospitato una casa per anziani. Data la sua vetustà, quattro anni fa il ricovero era stato dismesso e palazzo Tognazzini era ritornato di proprietà del Comune.
Via libera dagli eredi
«Dagli eredi abbiamo ottenuto il via libera al cambiamento di destinazione dell’edificio. Così abbiamo anche potuto riattivare il gruppo di lavoro che si era già occupato tempo fa di valutare la possibilità di istituire il Centro di competenza sull’emigrazione», aggiunge Sartori.
Gruppo di lavoro che nel frattempo ha completato gli approfondimenti sul progetto. Il rapporto è stato consegnato al Municipio che, come ci conferma il sindaco, inizierà ad esaminarlo e a discuterlo la prossima settimana. E questo per quanto riguarda sia i contenuti, sia i costi previsti per l’istituzione del Centro di competenza.
Una decisione sul proseguimento del progetto è attesa entro fine anno.
Spazio alla multimedialità
Il progetto, che aveva mosso i primi passi sette anni fa e che ora ha ripreso vigore, si prefigge di dar vita ad un istituto che dovrà favorire ricerche storiche ed approfondimenti sul tema dell’emigrazione, con interessi e sviluppi in tutto il mondo. E questo facendo ricorso anche alla tecnologia e alla multimedialità.
Il tutto nasce dalla volontà espressa dallo storico Giorgio Cheda di donare al Comune di Maggia la sua biblioteca e l’archivio che ha riunito in mezzo secolo di ricerche e di studi sull’emigrazione. Una ricca documentazione che, evidentemente, si vuol salvaguardare e valorizzare.
Da qui l’idea di sviluppare il progetto per un centro di competenze coinvolgendo istituzioni quali l’Archivio di Stato ed il Museo di Valmaggia, nonché esperti della materia. Tracciata la rotta, adesso si tratta di verificare la fattibilità di tale progetto, soprattutto per quanto attiene agli aspetti finanziari.
Lo spettro di attività che potrebbero avere quale fulcro il futuro centro di competenza sull’emigrazione è ampio. Palazzo Tognazzini dovrebbe innanzitutto poter ospitare un archivio sull’emigrazione accogliendo, oltre a quelli di Giorgio Cheda, altri fondi privati sia donati, sia concessi in deposito.
La Biblioteca è invece immaginata come uno spazio pubblico di lavoro e di consultazione.
Un occhio anche al turismo
Oltre queste due missioni più tradizionali, il Centro di competenza potrà anche diventare un punto di contatto per le varie iniziative presenti sul territorio che trattano la stessa tematica.
Considerato che in valle sono presenti un po’ ovunque tracce dell’emigrazione, dall’arte sacra all’architettura, si pensa ad esempio alla possibile offerta di visite guidate, se possibile coinvolgendo l’ente Turistico e il Museo di Valmaggia.
Nei primi approfondimenti che ora il gruppo di lavoro ha consolidato nel rapporto consegnato al Municipio, era stata individuata anche l’opportunità di organizzare convegni, conferenze ed esposizioni per promuovere una divulgazione a tutto campo del tema dell’emigrazione.
