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L'aperitivo digitale dell'8 dicembre 2022

Rösti al DATEC, il pagellone della Svizzera, l'ultima delle suore: ecco le notizie che potresti esserti perso su CdT.ch
© KEYSTONE / PETER SCHNEIDER
Marcello Pelizzari
08.12.2022 18:00

Care lettrici e cari lettori, buonasera. Bentornati con l'appuntamento dell'Aperitivo Digitale.

La ripartizione dei dipartimenti

Dopo due ore di discussioni intense è stato possibile trovare una soluzione consensuale circa la ripartizione dei dipartimenti che tenesse conto degli interessi e desideri di ciascuno, ma anche che garantisse la necessaria continuità vista l'instabilità geopolitica attuale. Queste le considerazioni del presidente della Confederazione, Ignazio Cassis ai media, dopo l'incontro informale di oggi del governo - «tenutosi in un atmosfera costruttiva» - conclusosi con la decisione di affidare alla consigliera federale Karin Keller-Sutter (PLR) il Dipartimento delle finanze (DFF) lasciato libero da Ueli Maurer (UDC), il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) di Simonetta Sommaruga (PS) al neo eletto Albert Rösti (UDC) e il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), occupato per quattro anni proprio da Keller-Sutter, alla giurassiana Elisabeth Baume-Schneider (PS). Qui l'articolo completo.

Cosa pensano i ticinesi dei nuovi consiglieri federali?

Consiglio federale rinnovato, che ne pensate? Prisca Dindo ha fatto un giro per le vie di Bellinzona per sentire il parere dei ticinesi sui due nuovi eletti in Governo. E, beh, pare non ci sia stato e non ci sia tutto questo interesse intorno alle nomine e, allargando il campo, a ciò che succede nella capitale e nel Paese. Molti degli interpellati, infatti, hanno candidamente ammesso di non aver seguito quanto accaduto ieri a Palazzo Federale. Possibile? Evidentemente sì. Qui per il reportage.

Il pagellone della Svizzera

La nazionale rossocrociata, ahinoi, è stata eliminata da Qatar 2022. Un tonfo pazzesco, già: 6-1 contro il Portogallo. Massimo Solari, nostro inviato a Doha, ha stilato il pagellone finale di giocatori e allenatore. Chi si è comportato bene? Chi invece no? Scopritelo qui.

Scappi con lo yacht? E io ti multo

L’estate scorsa, era sparito nel nulla. Parliamo di uno yacht di 22 metri, l’Aldabra, riconducibile all’oligarca russo Dmitry Mazepin. L’uomo al comando di Uralchem, il colosso che, fra le altre cose, produce tonnellate di fertilizzanti.La barca, ormeggiata al porto di Olbia, era finita nel mirino delle autorità italiane dopo che Mazepin, lo scorso 9 marzo, come si dice in gergo era stato «listato» dall’Unione Europea. Tradotto: in ragione dell’invasione russa dell’Ucraina e della sua vicinanza a Vladimir Putin, l’imprenditore era stato sanzionato. Subito, la sua villa Rocky Ram in Costa Smeralda – acquistata da Carlo De Benedetti – era stata congelata. Lo yacht, invece, è stato protagonista di una parabola differente. La ripercorriamo qui.

L'ultima delle suore

Alla Clinica Sant'Anna di Sorengo si sono celebrati i 100 anni di suore in Ticino. Un secolo di passione e impegno al servizio dei meno fortunati. Ma anche un secolo di professionalità e competenza. Ne sa qualcosa Suor Anna Rigoleth, per 36 anni infermiera alla clinica luganese. Una storia incredibile, quella della religiosa grigionese: arrivata in Ticino quasi per caso è successivamente diventata la prima infermiera diplomata in anestesia e in sala operatoria, alzando l'asticella della qualità delle cure verso i pazienti e diventando un esempio per le colleghe. La sorella è inoltre stata l'ultima suora del Sant'Anna, prima di andare a Lucerna per una nuova fase della sua vita. Abbiamo incontrato Rigoleth durante la presentazione del libro Clinica Sant’Anna, Sorengo sopra Lugano – 100 anni di suore in Ticino, curato dalla giornalista Maria Grazia Buletti e voluto fortemente dalla direttrice Michela Pfyffer. La videointervista di Mattia Sacchi.

Se l’estrema destra si desta...

Si chiama informazione a senso unico. È lo «sport nazionale» di alcuni politici appartenenti ai partiti sovranisti, e funziona così: quando uno straniero commette un reato, viene lapidato sulla pubblica piazza dei social network. Se lo stesso reato (o pure peggiore) viene commesso da un indigeno, non è successo niente. L’ultimo lampante e criticato esempio di tiro al bersaglio sullo straniero si trova sulla pagina Facebook di Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano. Il leader leghista, qualche ora dopo la vittoria del Marocco sulla Spagna ai Mondiali, ha diffuso sul suo account social un video in cui si vedono scene di disordini, con il commento: «Il Marocco elimina la Spagna, così “festeggiano” a Milano. Mi auguro che i responsabili vengano identificati e ripaghino tutti i danni». Giusto denunciare l’inciviltà: molto bene, signor ministro. Peccato che poi lo stesso Salvini si sia dimenticato della vergognosa aggressione da parte di tredici esponenti dell’estrema destra ai danni dei tifosi marocchini a Verona. L'articolo di Michele Montanari.

I robot alla SUPSI ora imparano a facilitarti la vita

Un esoscheletro che rende meno faticoso sollevare e muovere oggetti. Un portiere d'albergo virtuale che risponde in quattro lingue via messaggio (e capisce quel che gli stiamo chiedendo). Un telecomando 'magico' che permette di interagire con le macchine puntandolo verso di loro. Queste sono solo alcune delle rivoluzioni che ben presto scenderanno in campo per assisterci nella vita quotidiana. Robot e programmi stanno 'imparando' a rendersi utili con l'addestramento degli scienziati che lavorano sotto il 'tetto' del Dipartimento tecnologie innovative della Scuola universitaria professionale della Svizzera italianaSei istituti di ricerca che spaziano dalla meccanica all'elettronica, dall'informatica all'intelligenza artificiale, passando per la scienza dei dati in campo medico. «Negli ultimi anni abbiamo assistito a una fioritura di progetti che riguardano la collaborazione tra uomo e macchina», sottolinea la direttrice del dipartimento SUPSI, Milena Properzi. «La maggior parte di questi è sviluppata in collaborazione con le aziende. Sono loro a chiederci di elaborare soluzioni a determinati problemi. La crescita in questo particolare settore, quindi, è legata a doppio filo con le domande che arrivano dall'industria». Il reportage di Jona Mantovan