Lista PPD, dalle polemiche al freno a mano

BELLINZONA - Un vertice di circa due ore, al segretariato di Bellinzona, per presentare quanto fatto sinora ma anche per cercare di chiarirsi le idee. È quello andato in scena mercoledì tra l'Ufficio presidenziale del PPD e la Commissione cerca chiamata a proporre una lista di candidati per la corsa al Consiglio di Stato alle elezioni cantonali del prossimo 7 aprile. Una sorta di resa dei conti, dopo che negli ultimi giorni non erano mancati malumori e polemiche per i cinque nomi scelti in prima battuta: Paolo Beltraminelli, Raffaele De Rosa, Elia Frapolli, Michele Rossi e Alessandra Zumthor.«L'Ufficio presidenziale come la Commissione cerca si prendono ancora un po' di tempo per ultime valutazioni» ha indicato il presidente del PPD Fiorenzo Dadò al termine della riunione. Lo stesso ha comunicato il presidente commissionale Marco Passalia: «Stiamo arrivando a una conclusione». Eppure stando a nostre informazioni durante l'incontro sarebbe emersa chiaramente la volontà di rallentare e provare a riesaminare la lista e i suoi profili. E ciò dopo che la Commissione cerca – presente al gran completo – avrebbe comunque confermato all'UP il quintetto uscito allo scoperto a inizio settimana. I nodi da sciogliere non mancano e i tempi rischiano dunque di allungarsi. Nel dettaglio i prossimi giorni serviranno per soppesare i risvolti di un'eventuale assenza di candidati «doc» del Mendrisiotto e di profili capaci di rappresentare l'anima cristiano-sociale del partito. I nomi che restano d'attualità sono quelli degli ex presidenti Giovanni Jelmini e Fabio Bacchetta-Cattori e quello dell'attuale capogruppo in Gran Consiglio Maurizio Agustoni. L'ultima parola spetterà alla Direttiva prima e al Comitato cantonale poi. E viste le premesse ciò non avverrà durante il Comitato già in agenda il 7 novembre.