Spazio

Luna, ecco il razzo di Artemis 1

Il centro di controllo a Mosca ha deciso di interrompere in anticipo l'attività extra-veicolare e di far rientrare nella Stazione spaziale internazionale gli astronauti russi
© KEYSTONE (EPA/Joel Kowsky/HANDOUT)
Ats
17.08.2022 19:23

Il razzo della missione Artemis 1 che segna il ritorno sulla Luna è pronto sulla piattaforma 39B nella base di Cape Canaveral, in attesa del volo del 29 agosto.

Il più grande lanciatore mai costruito è già un simbolo: per gli Stati Uniti segna il ritorno alla Luna a mezzo secolo dall'ultima missione del programma Apollo; per l'Europa è un'occasione da non perdere.

Per trasportare questo gigante dall'edificio di integrazione fino alla rampa di lancio ci sono volute 10 ore e 8 minuti: il cingolato che ha trasportato il lanciatore aveva lasciato l'edificio di assemblaggio (Vehicle Assembly Building) quando in Svizzera erano le quattro del mattino e quindi ha iniziato a percorrere molto lentamente i 6,8 chilometri fino alla piattaforma 39B.

Adesso la gigantesca struttura dello Space Launch System (Sls), alta 111 metri e dal diametro di 8,4, domina il Kennedy Space Center; ai lati i due serbatoi bianchi contrastano con l'arancione del corpo principale del razzo, ed è bianca anche la capsula Orion integrata sulla sommità.

Comincia ora la fase di preparazione al lancio, con test e verifiche tecniche. La prima data per il volo che segnerà il ritorno alla Luna è fissata al momento alle 14,33 svizzere del 29 agosto. Considerando le incognite del maltempo, sempre in agguato a Cape Canaveral, la Nasa ha già individuato altre due possibili date di riserva: il 2 settembre alle 18,48 e il 5 settembre alle 23,12.

A bordo della capsula Orion ci saranno però soltanto dei manichini perché questo primo volo ha uno scopo dimostrativo: al posto di comando c'è Commander Moonikin Campos e ai suoi lati ci sono Helga e Zohar. Tutti e tre sono equipaggiati con sensori che permetteranno di studiare gli effetti del volo sull'organismo umano, in particolare quello femminile.

È moltissima, poi, la scienza a bordo della capsula Orion, con strumenti e minisatelliti (Cube-Sat) delle dimensioni di una scatola da scarpe e pesanti circa 11 chilogrammi, che dovranno andare a caccia di acqua o idrogeno sulla superficie lunare, o ancora funzionare come piccole stazioni meteorologiche: saranno dei veri e propri apripista per le future missioni con astronauti così come per individuare i siti ideali per costruire le prime basi sulla Luna.

Se tutto andrà come previsto in questa missione, della durata di 42 giorni, allora ci sarà il via libera al volo per portare di nuovo degli astronauti sulla Luna. Questo potrà accadere alla fine del 2025, secondo quanto ha recentemente dichiarato l'amministratore capo della Nasa, Bill Nelson.

Interrotta in anticipo

A causa di un problema tecnico è terminata prima del previsto la passeggiata spaziale russa che avrebbe dovuto proseguire le operazioni per l'installazione del nuovo braccio robotico europeo (Era) sulla Stazione spaziale internazionale (Iss).

L'attività extraveicolare (Eva), della durata prevista di circa 6 ore e 45 minuti, è stata interrotta dopo appena 2 ore e 20 minuti quando il cosmonauta Oleg Artemyev (a capo dell'attività extraveicolare) è stato costretto a rientrare per un'anomalia nell'alimentazione della sua tuta Orlan.

A distanza di un'ora è stato poi richiamato anche il secondo astronauta impegnato nella passeggiata spaziale, Denis Matveev. I due cosmonauti non sono mai stati in pericolo, come è stato ripetuto più volte durante la diretta tv trasmessa dalla Nasa, ma l'imprevisto ha compromesso quella che doveva essere la quarta passeggiata spaziale dedicata alla preparazione del braccio robotico europeo, nonché la 252esima attività extraveicolare per l'assemblaggio, la manutenzione e gli aggiornamenti della Iss, la settima di quest'anno.

Tutto sembrava procedere normalmente, dopo l'uscita dei due cosmonauti dal portello del modulo russo Poisk. Nelle prime due ore di attività erano riusciti a installare le telecamere sul 'gomito' del braccio robotico, ma poi Artemyev ha notato un'anomala fluttuazione del voltaggio delle batterie della sua tuta Orlan.

Il cosmonauta, che oltre a dirigere l'attività extraveicolare è anche il comandante della Expedition 67, è stato ripetutamente invitato a rientrare per ricaricarsi al sistema di alimentazione della Iss, mentre il collega Matveev rimaneva all'esterno per completare alcune operazioni di pulizia del braccio robotico in attesa della decisione del centro di controllo di Mosca, che di lì a un'ora lo ha richiamato concludendo in anticipo la passeggiata spaziale.

Per Artemyev questa è stata la seconda sfortunata passeggiata spaziale consecutiva. Nella precedente del 21 luglio, era uscito insieme a Samantha Cristoforetti dell'Agenzia spaziale europea (Esa) con un ritardo di circa 50 minuti, probabilmente a causa di problemi di pressurizzazione della camera di compensazione.

Di conseguenza le batterie delle tute si erano scaricate un po' in anticipo rispetto alle attività previste e anche in quel caso si era deciso di concludere prima l'Eva.

Al momento le attività di manutenzione della Iss sono affidate solo a passeggiate spaziali russe, perché sia la Nasa che l'Agenzia spaziale europea (Esa) hanno sospeso le loro attività extraveicolari: lo stop è stato deciso per consentire ai tecnici di indagare le cause della perdita d'acqua avvenuta lo scorso marzo nella tuta dell'astronauta tedesco Matthias Maurer dell'Esa, un incidente simile a quello capitato a Luca Parmitano nel 2013.