Mediterraneo

Migranti, neonato muore di freddo su un barchino

Il piccolo, di appena 20 giorni, non ce l'ha fatta a superare la traversata da Mahres, in Tunisia, fino a Lampedusa
© AP/Renata Brito
Ats
10.11.2022 22:28

Speravano di riuscire a farlo curare in Italia. Ma il neonato di appena 20 giorni, con gravi difficoltà respiratorie, non ce l'ha fatta a superare la traversata da Mahres, in Tunisia, fino a Lampedusa: 15 ore dopo la partenza è morto di freddo.

È il quinto bimbo deceduto in mezzo al mare in meno di un mese e a ritrovarlo, ancora in braccio alla mamma, una diciannovenne originaria della Costa d'Avorio, su quel barchino con a bordo complessivamente 37 persone, sono stati i militari della Capitaneria di porto.

Il padre, secondo quanto riferito dalla donna che è sotto choc, è rimasto in Tunisia. Lei ha perso tutto durante il viaggio verso un Paese che le appariva come un'ancora di salvezza. La salma del piccolo, già durante la notte, è stata sottoposta ad ispezione cadaverica e il medico non ha riscontrato alcun segno esterno di violenza. Il decesso, per il medico, è avvenuto per ipotermia a causa delle condizioni di fragilità del neonato.

Come era già avvenuto per le due gemelline di circa un mese provenienti dalla Guinea, che i genitori speravano di curare in Europa, trovate su un barcone soccorso lo scorso 25 ottobre. Sono invece morti bruciati Alina e Mael - la prima aveva meno di un anno, il secondo due - per colpa dell'incendio che si è sviluppato sul barcone sul quale il 21 ottobre scorso i genitori erano saliti nella speranza di raggiungere un luogo sicuro.

La Procura di Agrigento, con il suo facente funzioni Salvatore Vella, ha già disposto il nulla osta alla sepoltura del piccolo. La salma è stata portata intanto nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana dove le bare sono tornate ad aumentare: sono 5, compresa quella della donna che è spirata mercoledì al Poliambulatorio a causa di un attacco cardiaco dovuto ad ipotermia.

«Le traversate andranno interrotte al più presto. Concretizzeremo l'azione che stiamo pianificando come governo di proporre un piano per il Nord Africa e soprattutto di intensificare i rapporti con quei Paesi per collaborare con loro per arrestare questi traffici, sostenendoli nel loro sviluppo economico» ha detto, dopo aver appreso del neonato morto, il ministro italiano dell'Interno Matteo Piantedosi.

Per Lampedusa è stata una nuova giornata di sbarchi: 8 i barconi con 322 migranti in totale giunti. Mercoledì, con 9 natanti, sono giunte invece 522 persone. E così l'hotspot dell'isola, nonostante i continui e doppi trasferimenti quotidiani, è in ginocchio: in serata c'erano 1.440 persone, a fronte di 400 posti disponibili. Dopo lo spostamento di 105 persone in mattinata, per la serata la Prefettura di Agrigento ha previsto un ulteriore trasferimento di 250 persone.

Sotto choc, ancora una volta, il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino che ha chiesto di incontrare, urgentemente, il premier Giorgia Meloni e il ministro all'Interno. «Ricevo continuamente comunicazioni sul recupero di cadaveri, mi sembra un bollettino di guerra e tutto questo sta diventando la quotidianità, nell'indifferenza dell'Europa - ha detto Mannino - Vanno cercate soluzioni durature e fattibili. Chiedo ascolto e solidarietà al governo centrale».

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