Il caso

È morto un quarto dirigente legato a Gazprom

Dall'inizio dell'anno diversi oligarchi e uomini d'affari russi sono deceduti in circostanze misteriose: l'ultima vittima è Yury Voronov
Marcello Pelizzari
06.07.2022 14:00

È successo ancora. E le domande, di nuovo, si accavallano. Assieme ai dubbi e ai sospetti. Delle morti, improvvise, di oligarchi e uomini d’affari russi avevamo già parlato lo scorso aprile. Ne riparliamo perché, beh, un’altra persona di alto livello – legata al gigante energetico Gazprom – è deceduta nei pressi di San Pietroburgo. Si tratta dell’ennesimo decesso, avvenuto in circostanze quantomeno misteriose, che colpisce l’industria del gas della Federazione Russa.

Chi era Yury Voronov

La vittima, Yury Voronov, 61 anni, era a capo di una società di trasporti denominata Astra Shipping. Stando al sito della società, Astra aveva collaborato con Gazprom nell’Artico.

Secondo i media locali, il corpo di Voronov è stato ritrovato lunedì pomeriggio nella piscina di una villa. Sulla testa, una ferita da arma da fuoco. Sul fondo della piscina sono stati rinvenuti diversi bossoli mentre una pistola è stata recuperata nelle vicinanze.

La moglie, per contro, ha riferito alla polizia che l’uomo d’affari in precedenza aveva perso denaro per via di alcuni conflitti con appaltatori e partner. Prima di lasciare la città, venerdì, ha inoltre spiegato che il marito aveva bevuto parecchio per due settimane.

La serie nera

Detto del ritrovamento, Voronov è il quarto dirigente legato a Gazprom nonché la sesta figura dell’industria russa del gas a morire in circostanze (eufemismo) particolari. La serie nera era cominciata prima dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito di Mosca, a gennaio, quando il capo del servizio trasporti di Gazprom Invest, Leonid Shulman, era stato ritrovato cadavere in un altro sobborgo dell’élite pietroburghese, a una trentina di chilometri rispetto al luogo in cui è deceduto Voronov. Un mese più tardi, nello stesso quartiere, il corpo di Alexander Tyulyakov, 61 anni, direttore generale aggiunto della tesoreria di Gazprom, era stato rinvenuto nel garage della sua casa.

Watford e Subbotin

Ad aprile, invece, avevano fatto notizia i decessi di Vladislav Avayev, ex vicepresidente della Gazprombank, e Sergei Protosenya, già top manager di Novatek, il secondo più grande produttore di gas naturale della Russia. Protosenya è trovato impiccato a Lloret de Mar, sulla Costa Brava, in una villa. Nelle vicinanze un coltello e un’ascia. I corpi della moglie e della figlia, all’interno della proprietà, mostravano i segni di ferite da taglio. Il corpo di Avayev, invece, è stato trovato accanto a quello di sua moglie e sua figlia. Era crivellato di colpi. Diversi media hanno riferito che i colpi sono stati sparati con la pistola di Avayev. Particolare: l’appartamento di Mosca, di proprietà della famiglia, era chiuso dall’interno.

L’elenco comprende anche le morti di figure non strettamente legate a Gapzrom, come quella del miliardario russo di origine ucraina Mikhail Watford, deceduto nel Surrey, in Inghilterra, alla fine di febbraio, o ancora quella di Alexander Subbotin, morto nei dintorni di Mosca a inizio maggio.

È successo ancora. E le domande, di nuovo, si accavallano. Assieme ai dubbi e ai sospetti. Che cosa sta succedendo nell’industria del gas?

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