Il caso

L'accusa: «Teheran è responsabile dell'attacco a Rushdie»

Lo affermano numerosi attivisti e oppositori iraniani: «La Repubblica islamica non ha mai ripudiato la fatwa del 1989»
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Ats
13.08.2022 14:30

Secondo numerosi attivisti e oppositori iraniani, i governanti iraniani sono responsabili dell'attacco contro lo scrittore britannico Salman Rushdie, poiché la Repubblica islamica non ha mai ripudiato la fatwa del 1989 emessa dal suo fondatore che chiedeva l'uccisione del romanziere.

«Che il tentativo di omicidio di oggi sia stato ordinato direttamente da Teheran o meno, è quasi certamente il risultato di 30 anni di incitamento alla violenza del regime contro questo celebre autore», ha affermato l'Unione nazionale per la democrazia in Iran, con sede a Washington (Nufdi).

Il Consiglio nazionale della Resistenza iraniana (Ncri), un gruppo di opposizione messo fuori legge in Iran, ha affermato che l'attacco è avvenuto su «istigazione» della fatwa di Khomeini. «Ali Khamenei e altri leader del regime clericale hanno sempre promesso di attuare questa fatwa anti-islamica negli ultimi 34 anni», si legge in una nota.

«Questa è la vera Repubblica islamica; negoziate con un tale regime e permettete ai suoi sostenitori e lobbisti di entrare nella vostra società. Riuscite a capire come ci sentiamo come ostaggi di questo regime?» ha scritto su Twitter l'attivista per la libertà di espressione Hossein Ronaghi, uno dei critici più espliciti della leadership all'interno del Paese.

«C'è stata una fatwa su Salman Rushdie di Khomeini dal 1989 che la Repubblica islamica dell'Iran non ha mai ritirato. @khamenei_ir l'ha ripetuto anche su Twitter. Ora i promotori della Repubblica islamica stanno elogiando l'assassinio e mi minacciano con la stessa sorte di Salman Rushdie», ha affermato dagli Stati Uniti la dissidente iraniana Masih Alinejad.

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