Il caso

Serie A e criptovalute, che ne sarà delle sponsorizzazioni?

Il calcio e altri sport, fra cui la NBA negli Stati Uniti, hanno stretto accordi commerciali con aziende ora pesantemente svalutate
Marcello Pelizzari
11.08.2022 19:00

Calcio e criptovalute. A che punto siamo? Meglio: c’è da preoccuparsi? Quest’ultima domanda, in particolare, è di strettissima attualità, nella Serie A italiana come in altri sport: pensiamo alla NBA o, ancora, alla Formula Uno. I marchi di monete digitali, da tre anni a questa parte, sono aumentati a dismisura soprattutto nel pallone. Fanno bella mostra di sé allo stadio, oppure come sponsor sulle maglie. Un’unione solida, pensavano gli esperti. Duratura, anche. E invece, a un niente dalla nuova stagione le certezze hanno lasciato spazio ai dubbi.

Digitalbits, l'Inter e la Roma

Inter, Roma e Lazio, in particolare, dovrebbero affrontare il campionato 2022-23 con un brand legato alle criptovalute. Il condizionale, sottolinea Wired, è più che mai d’obbligo considerando da una parte la svalutazione delle stesse criptovalute e, dall’altra, i problemi delle singole società che hanno stretto partnership con i club.

Inter e Roma, leggiamo, sono accomunate non tanto dal passato nerazzurro dell’attuale tecnico giallorosso, José Mourinho, quanto dalla presenza, sulla divisa, del medesimo sponsor: Digitalbits, un’azienda collegata alla criptovaluta Xdb e, come svelato alcuni giorni fa dal Sole 24 Ore, in rapporti tesi con la società milanese dopo aver mancato alcuni pagamenti. Non il massimo, per uno sponsor principale.

Da novembre 2021, dati alla mano, Digitalbits ha perso qualcosa come il 96% del suo valore. Come prima misura, l’Inter ha deciso di togliere il marchi dalle maglie della prima squadra femminile e della Primavera, lasciandolo (per ora) su quelle della prima squadra maschile, allenata da Simone Inzaghi.

L’accordo è (era?) strutturato su 85 milioni di euro per quattro stagioni. Ma i dubbi, appunto, nel frattempo sono aumentati. Anche pensando alla natura stessa di Digitalbits: un trust dietro al quale, secondo i bene informati, si muoverebbe un giocatore di poker professionista.

BitMEX e il Milan

La crisi di Digitalbits, che la Roma sembrerebbe ignorare, ha scatenato in particolare l’ilarità dei tifosi del Milan campione d’Italia sui social. Ma anche i rossoneri hanno avuto qualche grattacapo con le criptovalute: un anno fa, il 10 agosto 2021, la società annunciava in pompa magna l’arrivo di BitMEX come sleeve sponsor. Lo stesso giorno, tuttavia, negli Stati Uniti – citiamo il Corriere della Sera – la Corte federale di Manhattan ordinava a BitMEX di pagare 100 milioni di dollari di multa per una serie di violazioni, anche dei protocolli antiriciclaggio, nella gestione della piattaforma di trading di criptovalute. Una sorta di patteggiamento, insomma, «dopo le accuse mosse dai procuratori federali che nell’ottobre 2020 avevano incriminato l’amministratore delegato Greg Dwyer e gli altri giovani (e già miliardari) comproprietari: l’inglese Benjamin Delo, Samuel Reed cittadino di Singapore (arrestato alle Hawaii) e Arthur Hayes».

La posizione di Crypto.com

A preoccuparsi, di sicuro, sono i dirigenti del campionato professionistico femminile negli Stati Uniti: alle giocatrici, per dire, è stato detto che potrebbero rimanere senza stipendio. Il motivo? La bancarotta di Voyager Digital, uno dei principali partner della National Women’s Soccer League.

In America, ha spiegato Wired, le società di criptovalute hanno investito oltre 2,4 miliardi di dollari nel marketing sportivo. Una cifra monstre, che ha permesso ad esempio a Coinbase di stringere alleanze con la NBA e con Kevin Durant, uno dei giocatori più rappresentativi. FTX, invece, ha siglato un accordo con la Major League di baseball mentre il vecchio Staples Center di Los Angeles, dallo scorso novembre, si chiama Crypto.com Arena.

La diminuzione di valore, di fatto, ha messo in serio pericolo questi accordi, sebbene gli esperti ritengano difficile che quelli più remunerativi saltino. Crypto.com, piattaforma di scambio per le criptovalute con Matt Damon quale testimonial, tramite un portavoce ha detto: «Siamo ben finanziati e si tratta di contratti pluriennali, che continueranno a svolgere un ruolo cruciale nella nostra missione di accelerare la transizione del mondo alla criptovaluta».

Crypto.com, tornando al calcio, il 19 agosto 2021 era diventato il primo «Innovation & Technology Partner del calcio italiano», volendo riprendere le parole della Lega Calcio.

Per ricostruire proprietà e bilanci, aveva tuttavia ammonito il Corriere della Sera, è necessario infilarsi in un trappolone pieno zeppo di holding distribuite tra Malta e Hong Kong. Più si scava, beh, e più il concetto di trasparenza tanto decantato dalla piattaforma viene meno.

Come rischiano di venire meno, per molte aziende legate al mondo cripto, le capacità di onorare i propri impegni.

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