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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu «plaude al presidente americano e al suo team» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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16:43
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«Netanyahu premia il nemico e riaccende il terrorismo»
«Un governo che, dopo il massacro più orribile della storia del Paese, assegna al nemico il premio di uno Stato palestinese si assume la responsabilità di riaccendere il terrorismo contro gli ebrei». Così l'ex premier israeliano Naftali Bennett, citato dai media locali, attacca Benjamin Netanyahu per il suo sostegno alla risoluzione Onu su Gaza, attribuendogli la responsabilità dell'attacco terroristico di oggi all'incrocio di Gush Etzion in Cisgiordania.
«Risolveremo presto la questione», ha promesso Bennett, considerato lo sfidante più credibile di Netanyahu alle elezioni del prossimo anno.
16:42
16:42
«L'attacco odierno? Una risposta naturale all'occupazione dei soldati e coloni in Cisgiordania»
L'attentato di oggi a Gush Etzion in Cisgiordania è «la risposta naturale ai tentativi di Israele di eliminare la causa palestinese e alla furia dell'occupazione dei soldati e dei coloni in Cisgiordania». Lo afferma Hamas in una dichiarazione ripresa dai media israeliani.
«Gli sforzi per imporre nuovi fatti sul terreno nella Striscia di Gaza e i piani in corso di giudaizzare e annettere la Cisgiordania non rimarranno senza risposta», ha aggiunto la fazione palestinese.
15:48
15:48
Almeno un morto in attacco a sud di Gerusalemme
Un 30enne israeliano è rimasto ucciso nell'attacco compiuto all'incrocio di Gush Etzion, a sud di Gerusalemme. Lo scrivono i media israeliani. Una donna di 40 anni è stata «ferita gravemente», mentre altre due persone compreso un adolescente hanno riportato ferite leggere.
Secondo i dettagli finora noti, «i terroristi sono arrivati a bordo di un veicolo, hanno investito i passanti e poi sono scesi armati di coltelli, aggredendo i presenti».
«I due terroristi sono stati eliminati sul posto», ha riferito l'esercito israeliano aggiungendo che «nel veicolo utilizzato dai terroristi sono stati trovati diversi materiali esplosivi, attualmente in fase di neutralizzazione da parte degli artificieri della polizia di frontiera israeliana». L'Idf sta effettuando «perquisizioni e blocchi stradali, circondando l'area».
15:47
15:47
Al Jazeera: «Un nostro cameraman ferito dall'IDF in Cisgiordania»
Fadi Yassin, un cameraman di Al Jazeera, è stato ferito alle gambe da un colpo sparato «dalle Forze armate israeliane» (Idf) nella zona di Tulkarem, in Cisgiordania: lo riporta l'emittente con sede principale in Qatar sul proprio sito web.
Yassin, spiega Al Jazeera, stava coprendo sul posto proteste di palestinesi nei pressi del campo per rifugiati di Nur Shams. Tali proteste sono di residenti del posto che stanno chiedendo di poter tornare alle loro case dopo raid delle forze israeliane.
Nell'episodio è rimasto ferito anche un bambino, secondo fonti sanitarie. «Un soldato stava sparando in aria. Poi ha puntato ai miei piedi. Il proiettile è entrato nella mia gamba sinistra ed è uscito da quella destra», ha dichiarato Yassin, aggiungendo di «sperare» di poter essere presto in buone condizioni.
13:55
13:55
Attacco terroristico a sud Gerusalemme, due feriti
Due israeliani, un uomo e una donna, sono rimasti feriti in un attacco all'incrocio di Gush Etzion, a sud di Gerusalemme. Lo riferiscono i media israeliani.
Secondo i dettagli finora noti, «i terroristi sono arrivati a bordo di un veicolo, hanno investito i passanti e poi sono scesi armati di coltelli, aggredendo i presenti». Secondo i media, «due terroristi sono stati neutralizzati sul posto».
13:23
13:23
«La risoluzione dell'ONU è il passo decisivo verso la fine del conflitto a Gaza»
L'Unione europea accoglie come «un passo importante» l'adozione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che punta a far avanzare il piano complessivo per porre fine al conflitto a Gaza.
Il testo «consolida il cessate il fuoco, consente un accesso umanitario su larga scala e apre la strada alla ripresa precoce, alla ricostruzione e alla riforma istituzionale nella Striscia dopo due anni di devastazioni», ha indicato il portavoce della Commissione Anouar El Anouni.
La risoluzione «costituisce la base per avviare la fase successiva, inclusi i lavori relativi alla forza internazionale di stabilizzazione e al Consiglio per la Pace».
L'UE fa appello «a tutte le parti affinché si attengano alle disposizioni della risoluzione e attuino senza ritardi il piano complessivo», ribadendo la disponibilità a contribuire alla ripresa di un processo politico «per una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati».
Interpellata anche sulle indiscrezioni circolate riguardo a presunti piani di modifiche territoriali o demografiche nella Striscia, la Commissione ha chiarito che «la posizione dell'Ue rimane invariata»: Bruxelles «respinge qualsiasi tentativo di alterazioni territoriali o demografiche a Gaza e sostiene l'unificazione della Striscia con la Cisgiordania nell'ambito del futuro Stato palestinese».
12:45
12:45
IDF: «Eliminati due terroristi nel sud della Striscia di Gaza»
L'esercito israeliano ha riferito di aver «eliminato due terroristi individuati mentre superavano la Linea Gialla e si avvicinavano alle truppe nel sud della Striscia di Gaza, costituendo una minaccia imminente».
10:32
10:32
ANP: «La risoluzione dell'ONU è il primo passo di un lungo cammino per la pace»
«La risoluzione delle Nazioni Unite è il primo passo di un lungo cammino verso la pace. Era necessario perché non potevamo intraprendere nient'altro prima di aver raggiunto un cessate il fuoco». Lo ha detto la ministra degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (ANP), Varsen Aghabekian Shahin, citata dalla Reuters, durante una visita nelle Filippine.
Shahin ha affermato che ci sono ancora altre questioni da affrontare, tra cui l'autodeterminazione palestinese e l'eventuale indipendenza palestinese, e che il processo di attuazione del piano di Trump deve essere regolato dal diritto internazionale.
Ha inoltre affermato che, sebbene il piano Trump alluda alla possibile creazione di uno Stato palestinese e che ciò avvenga solo dopo che l'ANP avrà attuato le riforme, la questione potrebbe essere affrontata in seguito. «Finché questi elementi saranno presenti, saremo soddisfatti di questo primo passo», ha concluso la ministra.
10:30
10:30
A Gaza 250.000 famiglie in emergenza dopo le prime forti piogge invernali
Le agenzie umanitarie hanno ribadito l'appello a Israele affinché consenta l'ingresso di più tende e di rifornimenti urgenti a Gaza dopo le prime forti piogge invernali, stimando che oltre 250.000 famiglie necessitano di aiuti d'emergenza per i rifugi.
«Perderemo vite quest'inverno. Bambini e famiglie moriranno», afferma Jan Egeland, Segretario Generale del Consiglio Norvegese per i Rifugiati (NRC), citato dalla Bbc. «È davvero frustrante aver perso così tante settimane cruciali dall'adozione del piano di pace di Trump, che prevedeva che gli aiuti umanitari sarebbero arrivati e che i palestinesi non avrebbero continuato a soffrire inutilmente», ha sottolineato.
Con la maggior parte della popolazione sfollata la maggior parte degli abitanti di Gaza ora vive in tende, molte delle quali improvvisate. Ora in molti «stanno ripulendo le tende dopo le diffuse inondazioni causate da una tempesta iniziata venerdì» e si teme che le malattie possano diffondersi a causa della miscelazione dell'acqua piovana con le acque reflue.
Secondo l'NRC, che da tempo guida il cosiddetto Shelter Cluster a Gaza, composto da circa 20 organizzazioni non governative, circa 1,5 milioni di persone necessitano di assistenza di emergenza per un alloggio, poiché mancano dei beni di prima necessità per superare l'inverno. Le Ong affermano di essere riuscite a far entrare a Gaza solo circa 19.000 tende da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, mediato dagli Stati Uniti, il 10 ottobre.
09:51
09:51
Israele fa ricorso alla CPI per annullare il mandato di arresto di Netanyahu
Israele ha presentato ieri un ricorso alla Corte penale internazionale chiedendo di impedire al procuratore capo, Karim Khan, di partecipare ai procedimenti riguardanti lo Stato ebraico e di «annullare i mandati di arresto infondati emessi dal procuratore contro il premier Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant», accusati di crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Lo riferisce il ministero degli Esteri israeliano in una nota.
La richiesta, spiega la dichiarazione, «è stata presentata a seguito di informazioni e gravi segnalazioni che sollevano seri dubbi sul fatto che il procuratore abbia agito per motivi personali» che «miravano a distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalle gravi accuse a suo carico di molestie sessuali ai danni di una dipendente subordinata».
09:32
09:32
Israele: «Il piano di Trump porterà pace e sicurezza»
Israele plaude al piano Trump, dopo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione a sostegno. In una serie di post sull'account del premier israeliano si legge: «Plaudo al presidente Trump ed al suo team. Il coraggio e il sacrificio dei nostri coraggiosi soldati, insieme agli sforzi diplomatici del presidente, ci hanno aiutato a riportare a casa gli ostaggi. Credo che il suo piano porterà pace e prosperità, perché prevede il disarmo totale (di Hamas) e la deradicalizzazione di Gaza».
Non solo: «In linea con la visione del presidente Trump, ciò porterà a un'ulteriore integrazione tra Israele e i suoi vicini, nonché all'espansione degli Accordi di Abramo».
E, conclude l'ufficio del premier, Israele «estende la sua mando in pace e prosperità a tutti i nostri vicini, chiedendo loro di normalizzare i rapporti con noi e di unirsi a noi per cacciare Hamas e i suoi sostenitori dalla regione».
08:10
08:10
«Dopo l'adozione della risoluzione su Gaza si passi alla fase 2»
«L'adozione della risoluzione su Gaza da parte del Consiglio di Sicurezza rappresenta un passo importante nel consolidamento del cessate il fuoco, che il segretario generale Antonio Guterres incoraggia tutte le parti a rispettare. È ora essenziale tradurre lo slancio diplomatico in misure concrete e urgenti sul campo».
Lo ha detto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric. «L'Onu si impegna a svolgere il ruolo affidatogli nella risoluzione - ha aggiunto - e Guterres sottolinea l'importanza di procedere verso la fase 2 del Piano Usa, che porti a un processo politico per il raggiungimento della soluzione a due Stati».
06:19
06:19
Il punto alle 6.00
«Congratulazioni al mondo per l'incredibile voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, tenutosi pochi istanti fa, che ha riconosciuto e approvato il Board of peace, che sarà presieduto da me e includerà i leader più potenti e rispettati del mondo. Questa sarà ricordata come una delle più grandi approvazioni nella storia delle Nazioni Unite, porterà a ulteriore pace in tutto il mondo ed è un momento di vera portata storica!»: così su Truth Donald Trump ha commentato l'ok alla risoluzione USA su Gaza. Il presidente americano esprime il suo ringraziamento «alle Nazioni Unite e a tutti i Paesi del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: Cina, Russia, Francia, Regno Unito, Algeria, Danimarca, Grecia, Guyana, Corea del Sud, Pakistan, Panama, Sierra Leone, Slovenia e Somalia. Grazie anche a quei Paesi che non facevano parte di questo organismo, ma che hanno fortemente sostenuto l'iniziativa, tra cui Qatar, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Regno dell'Arabia Saudita, Indonesia, Turchia e Giordania. I membri del Board e molti altri entusiasmanti annunci saranno fatti nelle prossime settimane».
«L'adozione della risoluzione su Gaza da parte del Consiglio di Sicurezza rappresenta un passo importante nel consolidamento del cessate il fuoco, che il segretario generale Antonio Guterres incoraggia tutte le parti a rispettare. È ora essenziale tradurre lo slancio diplomatico in misure concrete e urgenti sul campo». Lo ha detto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric. «L'Onu si impegna a svolgere il ruolo affidatogli nella risoluzione - ha aggiunto - e Guterres sottolinea l'importanza di procedere verso la fase 2 del Piano USA, che porti a un processo politico per il raggiungimento della soluzione a due Stati»
«La Cina sostiene il Consiglio di Sicurezza nell'adozione di tutte le misure necessarie per raggiungere un cessate il fuoco duraturo, alleviare il disastro umanitario e avviare la ricostruzione per riaccendere la speranza di pace e sviluppo per la popolazione di Gaza. Tuttavia, la bozza di risoluzione appena adottata è carente sotto molti aspetti ed è profondamente preoccupante», ha invece dichiaratore l'ambasciatore cinese all'Onu, Fu Cong, motivando l'astensione sul testo USA. «Qualsiasi accordo postbellico deve rispettare la volontà del popolo palestinese e dare pieno spazio al ruolo vitale dell'Autorità Nazionale Palestinese, ed e' di particolare preoccupazione che la risoluzione non ribadisca esplicitamente un fermo impegno per la soluzione dei due stati, oltre a non garantire l'effettiva partecipazione delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza», ha aggiunto. Sottolineando che tuttavia, «considerando la fragile e grave situazione a Gaza, l'imperativo di mantenere il cessate il fuoco e le posizioni dei paesi della regione e della Palestina, la Cina ha deciso di non votare contro».
